giovedì 25 agosto 2016

Una Corsica da dimenticare

Si insomma è stata una caporetto. Giorno 1 appena arrivato in Corsica, con classe, ho tritato il differenziale posteriore del Disco. Con Chicco abbiamo affrontato una salita di rocce molto ripida e abbastanza impegnativa.... francamente non vedo come possa essere stato messo in difficoltà il differenziale... non importa. Il dato di fatto è che si è rotto. Ci abbiamo messo due giorni a capirlo, nel frattempo abbiamo gozzovigliato per un bel pomeriggio alla Saleccia. Proprio risalendo da qui Chicco inizia ad avvertire rumori sinistri provenienti dall'avantreno. Bullone di regolazione del puntone dissaldato... alè!
Insomma sterri finiti. Lentamente ci trasciniamo verso sud su asfalto ed arriviamo in Sardegna con un giorno di anticipo. Lungo la strada diamo qualche passaggio a backpackers che fanno il cammino "mari e monti", incontriamo dai canadesi ai parigini. Una sera veniamo anche in contatto con la squisita ospitalità corsa, una pazza ci caccia dal suo "campeggio" alle 23 di sera in quanto rei di aver piantato la tenda senza prima aver avuto la sua santa approvazione. Peccato che io fossi andato a cercarla e non solo non c'era lei ma nemmeno la reception!!!! (o una qualsivoglia sbarra)
Insomma la corsica ai corsi e io altrove.
Finalmente arriviamo in Sardegna e ci piazziamo a casa Pagani... qui l'atmosfera è rilassata, Gus si ambienta subito e pare si trovi benissimo ma... io sono come una fiera in gabbia. Queste non sono le mie vacanze, non sono il tipo da spiaggia e ristorante. Non ne vengo fuori... non è il mio ambiente. Dopo un paio di giorni ci raggiungono anche lo Sgamba e la Lau, quello che ha salvato lavacanza alla fine è stata la compagnia. La settimana passa abbastanza velocemente, tento un paio di randagiatine con il Disco, che nel frattempo è diventato a trazione anteriore e ha le performance fuoristradistiche di una Fiat Tipo.
Due giorni prima della partenza anche la pompa del gasolio inizia a mandare segnali molto preoccupanti. Esasperato compro un biglietto da Porto Torres a Genova per la mattina dopo. E' veramente ora di finirla.
Insomma vacanze per fortuna finite. Lunedì sono rientrato al lavoro felice, non mi capitava da anni... E' il momento di guardare avanti e di provare a pianificare qualcosa di serio.

Maurizio

P.S. : non ho messo foto perchè la Olympus la ha ancora il Canz e sulla Nikon non c'è nulla che valga la pena...

venerdì 5 agosto 2016

Corsica 2016!!


E così torniamo in corsica. Vi scrivo dallo stesso sedile del traghetto dove mi è stata scattata la foto. Un disastro, una giornata iper di corsa e le valige fatte ieri notte. Valige... Insomma la solita corsa. Mi è toccato lavorare questa mattina per gli inutili capricci di un cliente e anche questa partenza è stata uno stress.

Amen... siamo Chicco, la Chloe, il Canz (il pirla che fa la linguaccia in primo piano), Gus ed io. Così distribuiti:

Chicco, Chloe (uno dei pincher di sua moglie) e il Canz sulla Ruspa di Chicco. Io e Gus sul Disco. Ovviamente stracarico... le modifiche all'assassetto fatte quest'inverno hanno però fatto la differenza.

Adesso sbarchiamo in corsica e ci dirigiamo verso delle coordinate dove dovremmo poter fare campeggio libero. Speriamo. Per me la vacanza inizia da domani.

A presto!

Maurizio

lunedì 1 agosto 2016

Live from the Boss

Ricevo e pubblico con vivo piacere il racconto di una randagiata in solitaria del Boss. Anche lui motociclista mica da ridere e ormai compagno inseparabile al Treffen.

Buona lettura a tutti ;-)

Maurizio

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Capita così a me,
mi sveglio e sento un forte desiderio di voltare l'angolo, andare a scoprire posti nuovi o tornare nei luoghi che mi hanno lasciato delle immagini indelebili.
Ma prima devo ultimare del lavoro, è sabato e la mattina sono sempre impegnato anche se oggi sento che è il giorno giusto, quello di fare un giro come dico io.

Ok sono deciso torno sul mio programma, sono le tre del pomeriggio, carico la moto buttando cose a caso necessarie o meno a quello che può servirmi per vivere un'emozione
in solitaria sulla Strada dell'Assietta.
Di lì un'ora e mezza dopo parto con un caldo che la tuta si incolla addosso dopo poco e nemmeno in autostrada a velocità non proprio a codice si trova sollievo, i 37 gradi non danno tregua.
Ma me ne sbatto, anzi sogghigno dentro al casco pensando a quello che sarà.
Infatti arrivo a Susa, svolto direzione Meana e li ci arrampichiamo, io e il GS, sugli stretti tornanti che portano sulla Strada del Colle delle Finestre.
Man mano che salgo i tornanti i gradi scendono come per magia, inizio a godere di questa giornata e torno in una dimensione decisamente più normale.
Arrivo all'entrata della strada dove diventa sterrata, foto di rito, di li uno sterro semplice percorribile con qualsiasi moto permette di addentrarsi in un angolo che merita
sicuramente la visita. Finalmente sono al fresco tra prati,alberi e ruscelli, ora l'abbigliamento non morde più.
Alcuni bikers risalgono pedalando il colle talvolta anche spingendo ma sono carichi e li capisco, passeranno anche loro la notte in qualche angolo di questo paradiso.
Svalico il Colle dove trovo due olandesi con tassellate aggressive ed una coppia di spagnoli intenti a farsi le foto.



Io mi guardo attorno per ammirare il panorama, sono felice di esserci e di poter vivere questo posto bellissimo. Di li a poco inizia la strada dell'Assietta meta di questo sabato un po' così, oltrepasso la sbarra,
ora la carrabile comincia a salire rapidamente di quota ma non mi faccio prendere dalla velocità, rispetto il luogo e poi non ho nessuna fretta, anzi.
Le marmotte forse disturbate dal motore si agitano intorno, mi capita più volte di trovarmele nella mia direzione che scappano a gran velocità.
Percorro buona parte della via che supera i 60 km di sterrato con un piacere profondo, sono quasi sempre ben oltre i 2000 mt. e pochissime moto a quest'ora risalgono la via. Sono le 19.00 e ci sono 12 gradi, cerco un angolo per piantare la tenda e godermi questo silenzio. Tra i richiami delle marmotte monto il campo in un'ansa che mi permette di avere buona visibilità ovunque. Ricordo di aver buttato in una valigia del cibo ed un paio di birre, già perchè non c'è niente di più bello che rilassarsi approffittando della bionda bevanda, ormai è un'abitudine.



 E' da questo momento con il calare della sera che mi immergo in quest'angolo di natura, così forte e sereno, pieno di vita, che poco sono abituato ad osservare. Uno stanbecco
(credo) mi passa a pochi metri di distanza, lo stesso farà l'indomani come a darmi il benvenuto nella sua terra.

Così la notte passa tranquilla, una russata di classe tanto per mantenere la media e un nuovo giorno mi attende, ma la mia missione è compiuta, sono soddisfatto e negli ultimi
km che mi separano da Sestriere penso a quanto sia semplice vivere un'avventura in solitaria vicino a casa, senza raggiungere chissà quali paesi,
ma semplicemente poter passare una serata in vetta in tenda con il GS pronto la fuori.



Sarò mica malato vero? ;))

Mauro