lunedì 7 maggio 2018

06/05/2018 - il Bardo e la Nave

Abbiamo un'ora e mezza di strada da fare oggi... meno male. Il traffico a Tunisi è sempre molto caotico, ma andiamo con ordine.

Dato che abbiamo tempo decidiamo di fare un salto al museo del Bardo. Il museo è molto bello e contiene dei mosaici impressionanti, portati qui da tutto il paese, a me da l'impressione di essere un po' disorganizzato. Ci sono un sacco di reperti visibili ma non ben spiegati... insomma un po' a caso

All'ingresso una lapide ricorda le vittime dell'attentato del 2015, tra cui una coppia di italiani. Al secondo piano è ancora visibile una porta dell'ascensore crivellata di proiettili. Insomma lascia un po' l'amaro in bocca...

Io esco perché ho lasciato Gus in macchina all'ombra, ovviamente con il suo finestrino abbassato. Prima di entrare ho fatto il giro di tutte le guardie del museo (è praticamente un fortino ora) spiegando di non andare ad accarezzare il cane perché morde!!! Gus è un cane buonissimo, ma la macchina è casa sua e non apprezza ospiti indesiderati.

In realtà sono tutte precauzioni inutili, il nostro russa sonoramente al mio ritorno e non mi degna nemmeno di uno sguardo. Dopo poco torna anche Laura, mangiamo qualcosa e ci incamminiamo verso il porto.

In coda vediamo un gruppo di fuoristradisti, tutti con macchine da guerra... ovviamente non salutano. Io mi chiedo dove andranno mai con mezzi del genere. Scoprirò poi che hanno fatto un viaggio "extreme", sono andati a Sif Es Souane in 2gg (Aref ci ha detto che ce ne voglio 7-8!!!), hanno Toyota a benzina di importazione parallela, "si perchè su quelle dune ci vuole motoooreeee" e "noi se non si fa i tre (km con un litro) non ci si diveeertee", immaginate per piacere l'accento Romagnolo.

Non è il mio genere di viaggio, personalmente ho apprezzato molto i nostri tempi nel deserto, il potersi guardare in giro e non dover soltanto stare in macchina attaccati al gas. Come mi fa giustamente notare Laura però, ognuno ha il sacrosanto diritto di godersi la vacanza come vuole, e io sono assolutamente d'accordo. Basta che ognuno faccia la sua ;-).

Arriviamo alla solita dogana Tunisina. È meno incasinata di altre volte perché non siamo in molti, ce la caviamo abbastanza in fretta. Uno zelante addetto alla sicurezza della GNV mi fa buttare le bombole da campeggio della camping gaz. La prossima volta non devo lasciarle in vista. Ovviamente il tutto con modi quantomeno discutibili. Arrivati a bordo il cane è visto come satana in persona, non potrebbe stare da nessuna parte... ci imboschiamo in un angolino del bar e ci sorbiamo della pizza gommosa e della birra spagnola decente.

La nave è stata da poco acquistata da una compagnia francese che operava sull'atlantico. Non hanno nemmeno fatto la fatica di cambiare le indicazioni di bordo con altre in lingua italiana. Ovviamente è già iniziato il degrado totale delle infrastrutture. Purtroppo non riesco a trovare un'altra compagnia con cui viaggiare...

L'arrivo è previsto verso le 19 di lunedì.... speriamo non faccia anche ritardo.

Prometto di scrivere un post conclusivo del viaggio questa volta...

Maurizio


05/05/2018 - Kairouan e Hammamet

Lasciamo a malincuore il campeggio deserto di Sfax e ci dirigiamo verso Kairouan. Questa è la quarta città santa dell'Islam... ora chi mi segue da qualche tempo sa della mia... diciamo del mio scarso entusiasmo per le religioni in genere. Arriviamo in città e iniziano a spillarci Dinari (o almeno a chiederli) senza senso. I soliti motorini che ti braccano ovunque. Una "guida" ci porta in giro per la medina, la gente come al solito scappa da Gustavo come se avessi un mostro spaziale al guinzaglio... che noia. Ci porta infine in una cooperativa dove vendono tappeti... e dove io e Laura riusciamo a litigare per 50 euro di tappeto. Niente da fare, questi non sono i miei posti.

Andiamo anche a visitare la moschea. L'edificio, o almeno la parte visitabile di questo, è abbastanza semplice. Ha una parte coperta di 4000 mq e una parte scoperta altrettanto grande... I suoi portici sono sorretti da 581 colonne, di cui io penso almeno 580 romane e riutilizzate per questo luogo di culto.

Tralasciando completamente la parte religiosa mi sento di poter dire che ho visto chiese molto più interessanti dal punto di vista architettonico.

Pago il parcheggio con un pezzo di grana rimasto (il parmigiano qui va a ruba) e finalmente procediamo verso Hammamet. Il campeggio è praticamente disabitato e in molte piazzole ci hanno piantato la verdura. Come quasi sempre siamo gli unici ospiti. Facciamo seratona al ristorante Amici Miei, a fianco del campeggio.

Maurizio


04/05/2018 - Le oasi di montagna e il ritorno a Sfax

Salutiamo di nuovo il Camping Desert Club di Douz e ripartiamo verso nord. Una cosa che abbiamo capito di questo viaggio in Tunisia è che praticamente non ci sono campeggi. È l'esatto contrario del Marocco...

Sosta al solito distributore della Total per fare il pieno (che costa un terzo rispetto all'italia), e facciamo rotta verso Kebili. Da li riattraversiamo il Chott (stavolta su asfalto)alla volta di Tamerza.

Oggi la giornata è spaziale e il Chott risplende, le prime foto che ho di questo posto erano state fatte con una macchina digitale un po' vecchiotta, tutte sottoesposte. Ci fermiamo a fare una foto al solito bus sul Chott. Le foto fatte qui sono molto scenografiche e sembra quasi di essere sui laghi salati della Bolivia. Stranamente non ho mai trovato indicazioni su dove si trovi il bus... dev'essere che i Grandi Viaggiatori tengono giustamente riservata la posizione per avere l'esclusiva aulle foto, millantando forse uno spericolato attraversamento del Chott. Draghi marini e le solite balle.

Il bus si trova sulla sinistra della strada che porta da Kebili a Tozeur, per la precisione a 33km da Tozeur. Sarà circa a 500 metri all'interno del chott, ci potete andare anche con il GS (o un RT) senza nessun problema.

Da Tozeur la strada inizia a salire, siamo fortunati e abbiamo una giornata bellissima, riusciamo a fare qualche foto dall'altopiano. Oggi valeva la pena fare la pista di Rommel... ma abbiamo troppa strada da fare.

Visitiamo le oasi di montagna di Tamerza e Chbika. La prima ha una pista che scorre di fianco al ruscello in fondo al kanyon, non l'abbiamo percorsa ma ne sarebbe valsa la pena.


I kanyon sono veramente impressionanti, inaspettati. A me è piaciuto di più quello di Tamerza, forse perché abbiamo avuto il tempo di visitarlo meglio.

Nota di costume sono i villaggi delle oasi di montagna, sciolti come neve al sole quando nel 1969 ha piovuto per due settimane di fila. Zero vittime però, tutti sono stati evaquati prima che la situazione potesse diventare pericolosa.

A Chbika una scolaresca locale scopre Gustavo. Nell'arco di 3 minuti, vinta la diffidenza iniziale, c'è la gara a fare la foto con Gus. I giovani tunisini però sono un po' troppo esuberanti per i gusti del nostro, decido quindi di rimetterlo in macchina prima che si scocci davvero e mi cagni qualche giovane.

Ah, costo medio della visita con "guida autorizzata" 20 dinari. Vi consiglio di concordare sempre prima il prezzo. (7 euro...)

Da qui è una lunga cavalcata verso il campeggio di Sfax, vi arriveremo al tramonto con una ottima Cimetti al volante.

Consumiamo la cena migliore della vacanza e andiamo a letto relativamente presto. Domani Kairouan...

Maurizio


venerdì 4 maggio 2018

03/05/2018 - esplorativa verso Ksar Ghilane

Ia serata di ieri si è conclusa con una cena insieme a Lauren e Alain, due francesi della zona dello champagne. Lui ha girato il nord africa in lungo e in largo,  insegna meccanica e ha un vecchio 110 motorizzato 200. Passiamo insieme una piacevole serata e ci scambiamo le email. Chissà...

La mattina ci svegliamo con molta calma e decidiamo di provare un paio di piste verso Ksar Ghilane. Abbiamo 2/3 della traccia, sulla carta sojo riportate delle piste... vediamo ;-)

L'impresa si rivela da subito più ardua del previsto, appena lasciamo la traccia conosciuta iniziano a comparire dunette che diventano , dopo qualche chilometro, delle vere e proprie dune.

Giriamo i tacchi e proviamo un altro paio di piste che però si insabbiano sempre. Chiariamoci: dopo Ain Ouadette questo è asfalto, però siamo soli... e non ho nessuna voglia di andare a infognarmi con morosa e cane. Fossimo stati in due macchine sicuramente avremmo proseguito, ma così... non ci va di prendere nessun rischio, anche perché la nostra razione di deserto l'abbiamo già avuta.


Ci fermiamo per un te al Cafè du Parc. Il proprietario è gentilissimo e non ha paura di Gus. Meno male... prendiamo due te e Laura sceglie qualche rosa del deserto come souvenir. Dal nulla arrivano 4 cinghiali su Ktm 950, hanno fatto la pista da Ksar Ghilane. Sono di Alba. Hanno tutta la mia ammirazione e gli offro qualche birra gelata, perché il Riva una birretta in frigo la tiene sempre ;-).

Chiedo al proprietario che cosa sia quella "cosa" che pende dal suo fuoristrada, mi spiega che è un "Ogal" (si pronuncia così, con la o aspirata). Serve per legare la zampa al dromedario di notte ed è  considerato un portafortuna. Senza pensarci un secondo lo toglie dal suo fuoristrada e me lo regala, non ne ha più da vendere. Lo potete vedere appeso al disco vicino alla bocca del verro, lo spostero' poi sullo specchietto retrovisore.

Domani iniziamo a risalire verso nord. Laura è un po' malinconica perché le vacanze volgono al termine, Gustavo ha ancora il pelo lucidissimo per la sabbia del deserto (un po' meno lucido di qualche giorno fa, per la verità ). Da domani insomma niente più scarponi, niente più chech, niente più sabbia che cricca sotto i denti e di cui riempirsi gli occhi e le scarpe (e mica solo quelle!!!!)

Maurizio


mercoledì 2 maggio 2018

02/05/2018 - in campeggio a Douz



Oggi giornata relax... ieri sera eravamo a letto per le 9.30! Insomma dovrebbe essere anche una vacanza questa...

Durante la notte la temperatura scende fino a 20 gradi, stamattina fa freschino.

Montiamo il campo con calma e Gus si mangia di tutto. Il fresco evidentemente giova al suo appetito. Facciamo la colazione dei campioni e poi andiamo a fare due passi nel palmeto dietro il campeggio. Il suddetto è enorme e tenuto malissimo (in generale). Arriviamo fino al deserto e poi torniamo indietro fino al campeggio.

Insomma giornata tranquilla... sulla via del ritorno il buon Gus si concede un bagno rinfrescante in una parte allagata del palmeto.

Adesso vi abbandono, sfamo il Criminale e vado a fare la doccia. Dovremmo avere ospiti due francesi della zona dello champagne, pasta piccante per tutti!

Maurizio

P.S. : augurissimi a Chicco e al Fasso che oggi compiono gli anni!

01/05/2015 - Douz

Oggi provo una nuova app per scrivere i post vediamo se va meglio...

Partiamo da Djerba dopo aver visitsto Houmt Souk. O meglio, dopo che Laura e il Garafox hanno visitato Houmt Souk, io mi rifiuto e quando tornano mi dicono che ho fatto bene. Non aggiungo altro.

Usciamo da Djerba (presidiatissima dalla polozia come nel 2012) e salutiamo a malincuore il Garafox, è stato un ottimo compagno di viaggio. Ha la nave Giovedì e si porta a nord, dove avremmo dovuto andare anche noi. L'esperienza Djerba è stata talmente negativa e le previsioni a nord sono talmente brutte che decidiamo di tornare nel deserto. Meta: Ksar Ghilane!

Ripercorriamo la strada asfaltata che porta a Bir Soltane e attraversa le colline a sud di Matmata. Il panorama è sempre bellissimo, meriterebbe di essere percorsa in moto.
Appena usciti dalle colline iniziamo a notare un vento forte che alza molta sabbia... praticamente è tempesta di sabbia.


Decidiamo di proseguire verso nord e andare a Douz tralasciando Ksar Ghilane. Le condizioni sono pessime e ci sono 38 gradi! Gus russa ignaro sul sedile posteriore del Disco.

La visibilità non migliora di molto sulla strada per Douz, arriviamo comunque in campeggio poco dopo le 16. Fa un caldo torrido. Gus anche bagnato fradico accusa un po' la cappa infernale. Il campeggio senza gli amici romagnoli è in un silenzio surreale, sia io che Laura siamo un po' malinconici. Gus se ne frega.

Per consolarci ci regaliamo un  couscous imperiale annaffiato da birra locale.

Domani si prospetta giornata di stacco qui in campeggio.

Maurizio


martedì 1 maggio 2018

30/04/2018 - Djerba

Durante la notte ovviamente si alza il vento e mi tocca una spiacevole uscita a chiudere finestrini e ritirare cose... ci svegliamo 6.30 per essere in macchina alle 8. In realtà questa Aref poteva anche risparmiarcela. Ma va bene così.

Partiamo con la Dottoressa Cimetti alla guida, dopo un primo momento di tensione Laura inizia a divertisi... mi dirà poi che guidare dopo questa esperienza non sarà più la stessa cosa, e nemmeno le terme dopo Ain Ouadette saranno più la stessa cosa... e nemmeno il pane dopo quello di Aref sarà più la stessa cosa... insomma mi sa che ci tornerà tornare ;-).

Rischiamo di perdere la manovella della maggiolina e dobbiamo tornare indietro a cercarla. Dopo poco siamo in vista di Ksar Ghilane, dobbiamo affrontare solo un cordone di dune molto facile.

Ci fermiamo a fare due foto al forte romano e veniamo tristemente in contatto con il turismo di massa... non ci mancava.

Il forte è stato parzialmente riutilizzato e ristrutturato dai legionari francesi nella seconda guerra mondiale e se ne intuisce ancora chiaramente la pianta e i vari spazi. Le mappe romane riportavano in quest'area la dicitura "hic sunt leones", perspecificare un'area pericolosa... ma sonk sicuro di averlo già scritto.

Ksar Ghilane è rifiorita come ai tempi del 2012. Ci sono un sacco di turisti e un bel caos. Dovremmo fermarci per la notte ma decidiamo di continuare verso Tataouine. Pessima idea.

A Ksar Ghilane hanno asfaltato tutto! Vedo posteggiate delle utilitarie normalissime e mi sento un po' un pirla adessere qui con il discovery,  almeno arrivo veramente dal deserto.

L'asfalto lungo la pipeline invece è un disastro, stanno rifacendo la strada ed è tutto rotto. Arriviamo a Bir Soltane, storico caffè lungo la pipeline. Il proprietario mi riconosce na il posto ha perso molto del suo fascino, hanno ristrutturato e non ti da più la sensazione di caffè nel deserto come prima. Cerco ma non trovo gli adesivi del Litorale Toscano... mando un grosso abbraccoo virtuale agli amici cin cui sono stato qui nel 2012. È stato un bel giro...

Prendiamo quindi l'asfalto, si perchè stanno asfaltando alla grande, da Bir Soltane verso Tataoiune. Le colline a sud di Matmata sono sempre uno spettacolo... poco dopo più di due ore arriviamo a Ksar Oued Soltane. Purtroppo non ne ho foto, pensavo le avesse fatte Laura. Di fatto si tratta di uno Ksur, un granaio fortificato. Questo è il più famoso ma ve ne sono molti altri nella regione.

Visto che è presto decidiamo di saltare un'altra tappa e dirigerci verso Djerba. Altre due ore di viaggio su asfalto, fininisce con la solita rirata al tramonto alla Riva, per di più ci rintanimo a dormire nel parcheggio di un albergo perché dei due campeggi segnati sulle carte non vi è più traccia. Delusione...

Cerchiamo un ristorsnte per mangiare ma ci fanno storie o perché è tardi oppure perché abbiamo il cane. Se venivo con un mostro alieno al guinzaglio avevo lo stesso effetto!!

Mangiamo qualcosa all'aperto e ce ne andiamo senza lasciare la mancia. Pessima scelta quella di non volere il cane all'interno... chiedetelo ai ristoratori comaschi che lo salutano come un  figlio ;-).

Maurizio

29/04/2018 - campeggio libero a ovest di Ksar Ghilane

Dune, dune e dune... l'uscita da Ain Ouadette e forse più difficile dell'entrata... ma andiamo con ordine.

Tra ragli d'asino (e per una volta non miei) e bramiti di cammello  (fate i bravi...) stanotte facciamo fatica a chiudere occhio. Fuoristrada francesi arrivano anche dopo cena, per fortuna sono molto silenziosi.

Mi sveglio e porto Gus a fare due passi sulle dune. Il paesaggio è fantastico, se non fosse per le mille mosche e moschini che non ci danno tregua, sarebbe ancora più incantevole. Scarponi ai piedi,  sabbia che cricca sotto i denti, chech in testa... a me questi posti non dispiacciono. Se riescono a non bruciarmi definitivamente il nord africa sono fermamente intenzionato a continuare a visitarlo.

Impacchettiamo tutto di corsa per riuscire a partire alle 8. Gus crolla da subito sfinito sul sedile posteriore. Io e Laura affrontiamo uno dei tratti più tecnici che abbiamo mai percorso. Ma stiamo crescendo ;-). Del Disco non scrivo nulla per scaramanzia.

Dopo i primi 10km il percorso diventa più umano e tiriamo un sospiro di sollievo. Verso le 12 (in anticipo sulle previsioni di Aref ;-) ) arriviamo al pozzo di Mida, dove ci eravamo fermati anche nel 2015,  solo che in quel momento c'era tempesta di sabbia e il posto non lo avrei mai riconosciuto.

Abbiamo guidato costantemente con pressione a 1 bar, quando possibile terza ridotta. Nelle ripartenze seconda, per cavarci dagli i sabbiamenti 1 ridotta e blocco differenziale posteriore. L'essenziale è non  mollare il gas... i passaggi più impegnativi li chiamiamo alla Pagani: minimo 3500 giri e piede affondato nel tappetino. Ovviame terza ridotta e guai a mollare!

Ora stiamo facendo il campo, Aref è andato a cercare legna... una scusa per chiaccherare con un suo amico di un caffè qui vicino ;-). Il Garafox è a faredue passi, Laura legge sul nostro fantastico divano da campeggio, io scrivo con i piedi nella sabbia mentre Gus russa sonoramente incurante delle mosche.

Meta di domani: Ksar Ghilane!

Buonanotte a tutti in italia

Maurizio