giovedì 31 agosto 2017

Ciao Vitto

Un blog è uno spazio tuo, e il bello è la libertà che ti da... ci puoi scrivere un po' quello che vuoi. E' un diario aperto a tutti... non è come facebook, dove quello che scrivi viene sbattuto in faccia agli altri utenti. Qui qualcuno deve un po' venirselo a cercare, deve sapere che scrivi e avere la curiosità di venirlo a leggere.

E' per questo che scrivo qui queste poche righe e non su Facebook... mi sembra meno... "spettacolarizzato" e più riservato, e poi qui è casa mia. Nel momento in cui non manco di rispetto a nessuno posso scrivere quello che mi va.

Appunto l'intenzione è quella di rendere omaggio a un Motociclista e a una persona buona. Ieri è tragicamente mancato Vittorio "Vitto" Ramponi in circostanze a dir poco incredibili. Vi riporto uno dei tanti link che parlano della tragica notizia, tanto ormai è di dominio pubblico.

http://milano.repubblica.it/cronaca/2017/08/30/news/milano_motociclista_colpito_da_una_ruota_sul_cavalcavia_del_ghisallo_morto_39enne-174219432/

Con Vittorio abbiamo molti amici comuni, non ci siamo frequentati mai molto perchè ha due bimbe piccole e giustamente aveva cose serie a cui pensare mentre io ero in giro a giocare al grande avventuriero.

Ci siamo conosciuti nel 2012, prima che io partissi per Dakar era stato così gentile da spendere un po' del suo tempo per raccontare un po' della mia randagiata. L'aveva fatto con il suo solito piglio schietto e gentile, senza nessun secondo fine... l'avevo apprezzato molto. Purtroppo il sito non sembra funzionare più, forse meglio così. Ho già un nodo in gola... forse rileggere le sue parole non mi avrebbe fatto star meglio. Vi lascio qui sotto il post di allora.

http://www.maurizioriva.it/2013/12/brembremracing.html

Si era anche offerto di darmi una mano a ristrutturare un po' il blog, cosa che non abbiamo mai fatto e che a questo punto penso non faremo più.
Lascia due figlie di 3 anni e 3 mesi,  l'incidente di cui è stato vittima è stata una vera tragedia... una cosa assurda e incredibile. Non ho parole. Sono cose che non ci si può spiegare e si fatica ad accettare.

Il pensiero va a chi rimane e che crescerà senza un padre e senza un marito, senza averne alcuna colpa e senza aver avuto nessun ruolo in quello che è successo.

Ciao Vitto, vivremo la vita anche per te. Una vita a volte ingiusta e imprevedibile... ma comunque l'unica che abbiamo.
Se credete in qualcosa spendete una preghiera per lui. Personalmente non sono credente e questi episodi mi allontanano ancora di più da ogni tipo di religiosità.

Maurizio

mercoledì 23 agosto 2017

19-20/08/2017 - Durazzo (Karpen)



 
 Forse è la volta buona che riesco ad aggiornare il blog con 10 minuti di calma...

Qui le linee internet sono pietose, per avere un briciolo di banda bisogna svegliarsi prima delle galline. E' un disastro! Anche la connessione telefonica va a singhiozzo, e di sicuro non mi permette di caricare alcune delle belle foto che fa Laura. Bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare: Laura sulle foto ha una marcia in più! Ha occhio e tecnica per cogliere degli scorci che a me passano assolutamente inosservati. Penso che la Nikon a breve diventerà sua... nelle mie mani è poco più che un costoso giocattolo pressochè inutile.

Partiamo dalla fornace di Himere alle 7.45. Sveglia 6.30, passaggiata con Gus e via! Per caricare le ultime cose sudiamo sette camice... non è vita qui, non ne possiamo più di questo caldo che ha condizionato tutte le vacanze.
Dei camperisti incontrati ieri (è strapieno di camperisti qui) ci raccontano di questo passo spaventoso e terribile alla cui cima arriveremo sicuramente con l'acqua in ebollizione e alle cui pendici riscenderemo con i freni fumanti... Il passo è abbastanza lungo e tortuoso, già a quest'ora c'è molto traffico ma... non è mica l'Everest. Il Disco raggiunge la cima con i suoi tempi e riscende con calma dalla parte opposta. Non dopo una opportuna colazione dell'equipaggio a base di
jogurt greco e miele (e una mezza chilata di pane burro e marmellata).


Proseguendo verso nord attraversiamo Valona, o Vlora che dir si voglia. Praticamente una brutta copia di Miami, tutta in costruzione. Qui tutto sembra non avere passato ed essere proiettato verso il futuro.


Proseguiamo verso nord fino alla laguna di Karavastaja (o come diavolo si scrive). Qui dovrebbero esserci i pellicani che Laura tanto desidera vedere, peccato che i pellicani qui ci vengano a svernare e che siamo dichiaratamente in estate. Per fortuna al parco ne è presente uno con un ala rotta. Il nostro purtroppo non può più volare, ma francamente non pare passarsela affatto male. Anzi! E' messo meglio lui dei numerosi cani randagi che vediamo per strada... povere bestie.



Nel parco nazionale che comprende la laguna si può circolare regolarmente, previo pagamento di un piccolo obolo... circa un euro. E' abbastanza impressionante perchè non si riesce a capire che cosa realmente tuteli il parco: i cani possono stare liberi, alle macchine è permesso andare ovunque, si può fare campeggio e si possono accendere fuochi... va bè.
Noi esploriamo il parco percorrendo le piste principali e raggiungendo il mare... con qualche deviazione ad hoc. Non sarebbe male fare del campeggio libero ma ormai le nostre vacanze sono finite. Domani sera abbiamo la nave... e forse non ci dispiace così tanto.



Da qui a Durazzo sono una cinquantina di KM scarsi, in un oretta siamo al nostro campeggio. "Kamping Pa Emer", almeno qui si respira e abbiamo un po' di ombra! Siamo bolliti dal caldo, facciamo un bagno e poi Laura mi cucina un ottima pasta al sugo... abbondantemente innaffiata da birra gelata e peperoncini! Forse per le 10 siamo a letto, finalmente al fresco.

Dormiremo una notte sola qui, ma passeremo anche la giornata di oggi in campeggio. Per una volta senza tempi ristretti o corse. La maggioliona è addirittura all'ombra e riusciamo ad alzarci per le 9... record di tutta la vacanza. Riesco a tenere Gus fuori dall'acqua fino a quasi le 11, tempo di dargli una bella spazzolata... non che ormai i peli sul sedile siano più un problema...

Oggi pomeriggio sia io che Laura ci dedichiamo alla scrittura. Io per questo blog, lei per il suo personalissimo diario trop secret.
Gustavo dorme russicchiando sotto al disco e le tortore rompono i frantumabili con il loro adorabile tubare. Due bambini a 50 metri si sgolano come se stesse per finire il mondo... e noi domani si torna in europa!

Maurizio

17-18/08/2017 - Himare



Ed eccoci arrivati ad Himare. Ridente cittadina di villeggiatura sulle incontaminate e selvagge spiagge Albanesi...
Allora, sull'incontaminato già mi scappa da ridere, ma selvaggio... no selvaggio no! File di (microscopici) ombrelloni popolano la spiaggia e altrettanti lettini prendono placidamente il sole sotto di essi.



Il camping Moskato è uno dei più rinomati e onestamente l'unico in cui troviamo posto. Il campeggio in sè non è male, ha un ottimo ristorante con prezzi decisamente accessibili ed è a due passi dal mare. Sembrerebbe un ottimo posto dove ricaricare le batterie ma... il caldo! Non ci dà un briciolo di tregua nemmeno qui. Fare qualsiasi cosa costa fatica e non abbiamo un angolo dove poterci sdraiare al fresco.

La maggiolina alle 7.30 diventa un forno, sotto all'ombrellone in due non ci stiamo, non sappiamo proprio dove sbattere la testa... E meno male che dovevamo riposarci! Fa talmente caldo che è anche impossibile scrivere, è una follia. Domani all'alba leviamo le tende e ci portiamo a Durazzo. Decisione presa!

Ceniamo con Stefano, Elisabetta e i loro tre figli, tutti su camper proveniente da Cuneo. Loro rientrano via terra. Ci scambiamo qualche informazione e/o impressione sulla costa croata e montenegrina.

A letto presto che domani si fugge dalla fornace! Ciao Himare, mi sa che per un bel pezzo non ci rivedremo!

Maurizio

martedì 22 agosto 2017

16/08/2017 - Argirocastro


Arriviamo qui praticamente per cena, dopo l'ennesima giornata di corsa.
La dogana per rientrare in Albania è la solita noia, prima i controlli di polizia e poi la dogana... non finisce più. Passato il confine troviamo subito il campeggio grazie alle coordinate GPS presenti sulla guida.
La sera decidiamo di mangiare al ristorante del campeggio. Incontriamo Claudio, un ragazzo pugliese che lavora a Bologna, patito di speleologia. Sta girando l'Albania da solo in bicicletta... beviamo insieme qualche Rakya (grappa, penso si scriva così) mentre il proprietario del campeggio, un po' alticcio, si ostina a farmi vedere come dovrei addestrare Gus... fingo di dargli retta solo per cortesia...


Ci svegliamo e rifacciamo colazione con Claudio e chiaccheriamo con Paolo e Annalisa. Due simpatici ragazzi piacentini che girano l'Albania in auto e aircamping.
La mattina prevede un giro per Argirocastro... e io vengo incastrato da delle telefonate di lavoro. Forse la cosa non è così negativa perchè tanto per cambiare ci sono 36 gradi e fa caldissimo. Gus dimostra di non gradire...


Risaliamo in macchina bolliti e ci dirigiamop verso il "Blue Eye". Si perchè quello vero non è vicino a Tethi, ma proprio qui! Meno male perchè Laura per questa cosa se l'era un po' presa. Troviamo sto benedetto occhio blu e per qualce euro posteggiamo la macchina a pochi passi. C'è una ressa impressionante, tutti fanno il bagno. L'acqua è gelida e ci sono quasi 40 gradi. Ovviamente Gustavo non ci pensa nemmeno un secondo e si infila in acqua, tra lo sgomento di alcuni bagnanti che penso lo scambino per una tigre. Personalmente la cosa mi lascia nella più totale indifferenza, se le regole non ci sono, non ci sono per tutti!

Archiviata la pratica Blu Eye proseguiamo per Himare, dove vorremmo fermarci almeno due notti per recuperare un po' le energie... ma questa è un'altra storia

Maurizio

14-15-16/08/2017 - Grecia



Prima di partire per questo viaggio mi ero sentito con Tatiana e ci eravamo accordati per trovarci, come fu nel 2013 quando li ho raggiunti con il GS, e passare una serata tutti insieme.
Così è stato, con Laura abbiamo deciso per una breve deviazione di 1000+ km per andare a trovare i nostri avventurieri kayakisti. Chi mi conosce, o legge questo blog da un po' di tempo, sa che il Kayak da Mare è stata una mia grandissima passione... poi sfumata per colpa mia. Ho fatto la cavolata di farmi invischiare in associazioni, istruttori, giochi politici... insomma meccanismi che non mi appartengono, e così ho smesso.

Mauro e Tatiana invece non ci pensano nemmeno, e fanno bene! Mauro è uno di quelli che ha fatto veramente la storia di questo sport, in italia e forse non solo. E' stato mio Maestro anni fa, non solo di kayak. Con Tatiana ci siamo conosciuti nel 2004, al corso istruttori. Istruttori poi di che è un altro discorso... ma andiamo avanti. Lei ha fatto un percorso completamente diverso dal mio. Ha cortesemente mandato tuttia quel paese ed è andata ad imparare dai migliori, in inghilterra. Insomma è diventata cintura nera di Kayak e ormai svetta a livelli che io nemmeno mi sogno.

Questa volta i nostri stanno compiendo il giro del Peloponneso in kayak. Mauro va matto per queste latitudini e soprattutto per le loro temperature, francamente non so dargli torto. Era un anno e mezzo che non vedevo i due pagaiatori, li ho trovati abbronzatissimi e ringiovaniti, in forma smagliante! Beati loro! Dopo vi riporto il blog di Mauro e Tatiana. Seguitissimo! E ne vale la pena!

Noi partiamo dalle Meteore circa alle 11, viaggiare in Grecia è come viaggiare in Italia e... anche se non avrei mai immaginato di dirlo,  le autostrade ci piacciono proprio un sacco! Arriviamo dai nostri verso le 19, come riferimento uso le coordinate dello spot di Mauro e arriviamo precisissimi.


La prima sera tiriamo tardissimo, fino alle 4! A noi si aggiungono due ragazzi Toscani con un vecchio camper. Ceniamo a base di souvlaki (spiedini) e birra... che me ne sono portato una scorta di una classe...
Gus diventa subito il "ras della fossa" dei cani semi randagi presenti in spiaggia, con grande disappunto dell'ex maschio dominante che però è costretto a far buon viso a cattivo gioco. Si guardano in cagnesco ma nulla di più... e Gus scorrazza libero lungo la spiaggia con tutti i suoi nuovi amici :-).

(qui sopra il ponte di Patrasso, realizzato in occasione delle olimpiadi di Athene 2004. Impressionante)

Ripartiamo dopo un giorno di relax verso Argirocastro. I Greci in moto sono completamente matti, li vediamo in autostrada a più di 100km/h in maglietta e senza casco... a me vengono i brividi!

Maurizio





domenica 20 agosto 2017

20/08/2017 - Aggiornamento al volo da Durazzo

La connessione a internet qui rimane un disastro... ho tutti i post scritti su PC ma non riesco a pubblicarli. Mi spiace ma mi sa che vi tocca aspettare Martedi ;-).

Stasera traghetto. Ci leggiamo dall'Italia!

Maurizio

18/08/2017 - Aggiornamento al volo da Himare

Mi spiace ma in questa vacanza non c'e molto tempo per scrivere, tra il campeggio, Gustavo e il caldo torrido...

Siamo sul mare a sud di Valona, a nord di Saranda. Il mare non e' nulla di che. Siamo stati a trovare Mauro e Tatiana in grecia, almeno li abbiamo fatto un giorno di mare civile.

Qui il caldo e' opprimente e il mare nulla di che. Domani ci spostiamo a Durazzo, speriamo sia un po piu' civile

Maurizio

domenica 13 agosto 2017

13/08/2017 - Meteore!







 

 Eh si siamo qui, per me è un ritorno... ricordavo il posto come bellissimo e lo è per davvero! Purtroppo non riesco a mettere nessuna foto perchè la connessione del campeggio fa pena. Mi spiace perchè Laura ormai padroneggia la Nikon e fa delle foto davvero molto bele. Ma andiamo con ordine.

Dopo la nottataccia di ieri partiamo da Pogradec, io avrò dormito 6 ore... Gus è stravolto dalle due giornate con i bambini e dormirà tutto il giorno. Laura è inferocita con la macchina foto, ha cambiato obbiettivo stamattina e l'autofocus non sembra più funzionare bene come prima. Insomma l'importante è partire bene.



Attraversiamo la città e abbiamo per l'ennesima volta la riprova di quanto sia indietro l'Albania. Macchinoni, posti bellissimi e gente socievole. E poi basta. A livello di infrastrutture e servizi sono forse l'italia degli anni 50... la dittatura qui ha fatto molto bene il suo lavoro. Passiamo da Korcia (o come stradiavolo si scrive) e Laura ha l'idea di passare da una delle poche chiese ortodosse sopravvissute alla distruzione dei luoghi di culto imposta dal regime.





(mi scuso per le foto non girate ma con la linea così fare qualsiasi cosa è un problema)

Troviamo una chiesetta decisamente mal messa e attualmente oggetto di restauro. L'attualmente è un eufemismo. Chiediamo a persone del posto se ci possono aprire e dopo poco arriva una ragazza con le chiavi. L'interno è un po' cupo e non molto impressionante, seppure comunque degno di rilievo. Laura commenta sconsolata "se questo è il meglio che sono riusciti a conservare...".

Ripartiamo per la dogana dove perderemo un ora buona... ovviamente full optional di "Albanesità". LA coda non esiste, e va bene... paese che, vai usanza che trovi. Mi adeguo.

Arrivati in Grecia ci sembra di essere in nord europa. Strade, ristoranti, bar... incredibile! Mi fa lo stesso effetto di quando dal Marocco ero andato a Gibilterra...





Ritrovo il campeggio delle meteore del 2013. Il paesaggio fa molta impressione anche a Laura, domani spero davvero di poter mettere qualche foto.

Il campeggio per gli standard Albanesi è faraonico, ci sono LE doccie! I lavandinI e tutto quanto fa un normale campeggio europeo... c'è addirittura il ristorante con la musica. Sono quasi commosso...

Ora però vi saluto, approfitto delle docce e assalto frontalmente il ristorante, i prezzi non saranno albanesi ma chissenefrega!

Maurizio

11-12/08/2017 Pogradec



Insomma l'idea sarebbe quella di fare due giorni di relax in riva al lago appunto a Pogradec... qui sopra possiamo ammirare la Dottoressa che si rilassa sul nostro divano da campeggio ;-).
Piazziamo campo in grande stile (non so se riesco ad uplodare foto) e ci prepariamo a una due giorni tranquilla. Gus in poco tempo diventa la star del campeggio, ho solo paura che gli spuntino branchie e pinne dal tanto tempo che passa in acqua.


la giornata di venerdì passa abbastanza tranquilla, a parte un vento caldissimo nel pomeriggio e una bega di lavoro che mi tiene impegnato fino alle 17 inoltrate.
Ieri mattina finalmente non dovremmo più avere impegni. Facciamo con calma il bucato e ci auguriamo di riuscire a dormire un po' nel pomeriggio... facendo i conti senza l'oste.

Verso le 14 si alza un vento freddo che porta refrigerio e scompiglio. Mi tocca smontare tutto in fretta e furia per non ritrovarmi la veranda in mezzo al lago. Porca miseria...
La sera riusciamo a mangiare qualcosa al ristorante del campeggio, tentiamo di andare a letto presto dopo aver soccorso un Albanese senza pompa del materassino. Ci regala un melone che contiamo di mangiare nei prossimi giorni. Evviva il frigo!
Verso la 1.30 di notte si scatena il finimondo, tempesta! Salto fuori dalla maggiolina, piego, infilo cose sotto il Disco, metto via alla bella e meglio le tre cose che erano rimaste fuori e... appena ho messo via le ultime cose tutto finisce.
Dormo le poche ore rimaste e finalmente lasciamo l'Albania... direi che per adesso basta così!

Maurizio

P.S. : foto aggiunte!

venerdì 11 agosto 2017

10/08/2017 - Pogradec, il tappone dolomitico!



Anche stamattina non partiamo particolarmente presto, dopo la tirata di ieri siamo stanchi e non vogliamo percorrere troppa strada... w i buoni propositi.
Decidiamo di risalire ai laghi, siamo già qui... e visto il primo, difficilmente torneremo a visitarli di nuovo.

Sulla salita incontriamo Emanuele, lui e un suo amico girano in coppia: lui con un Def 110, il suo socio con Disco 3 e i cerchi da 18!!! Incredibile!!!
Visitiamo quindi rapidamente i laghi, che tecnicamente non sono nemmeno brutti... non ne ho nemmeno una foto decente, valutate voi quanto mi abbiano colpito. Nemmeno Laura mi pare ne sia rimasta folgorata. Sarà per il triste scenario dei pendii brutalmente disboscati tutt'attorno... Decidiamo comunque di darci una mossa che vogliamo far presto.

La foto sopra è della salita ai laghi, quella sotto del prosieguo della pista che, lentamente ma inesorabilmente, peggiora.


Sì ma peggiora parecchio! Le foto che abbiamo sono ancora e solamente del tratto decente. Quando la pista smette di essere aerea inizia una serie di altipiani dove c'è il disastro! Mille piste, una più incasinata dell'altra! Quando pensi di avercela fatta e di esserne fuori, inizia la discesa... pista sassosa, estremamente rotta e di pendenza elevata. Prima ridotta e blocco centrale. E' necessario prestare grande attenzione perché i sassi sulla carreggiata sono molti e si richia di fare grossi danni. La guida è quasi trialistica, veramente impegnativa. Se avessimo saputo, penso che avremmo scelto altrimenti. Continuiamo così per ore, iniziamo ad essere stanchi, Laura guida per un po', poi quando le condizioni diventano serie riprendo il volante. Finita la discesa impegnativa continua una discesa più lieve ma molto ondulata che ci costringe comunque ad andature da lumaca, non finisce più...


La foto qui sotto è stata scattata in un momento in cui regnava ancora l'ottimismo, eravamo alla fine della discesa, poco prima di intravedere l'asfalto. Io smetto di seguire la traccia e seguo invece il Garmin. Errore, ci porta fuori strada (in tutti i sensi) e perdiamo una mezz'oretta. Torniamo indietro e troviamo finalmente l'asfalto! E' fatta pensiamo, grandi sorrisi e cinque in alto! Meno male, non se ne poteva più. Puntiamo verso Burrel, sono pochi km e la strada è riportata come asfaltata... dopo pochi km di asfalto, dove riporto le gomme a pressione normale, la traccia, il Garmin e Google Maps ci riportano su strada bianca. Siamo increduli, ancora??? Ci sono 38 gradi e il condizionatore del Disco ruzza ammannetta. La strada bianca, come da programma, peggiora sempre più fino a diventare un vero e proprio percorso trialistico, ovviamente in discesa! L'assetto del Disco in queste condizioni lavora veramente benissimo, è incredibile.


Arriviamo esausti e con i nervi a fior di pelle al tanto sognato asfalto, i nervi di qualcuno sono decisamente a fior di pelle (non sto parlando né dei miei né di quelli di Gus ;-) ). Google Maps dà 4 ore all'arrivo a Pogradec... per fare 160km. Se fossi stato con il GS in al massimo un'ora e mezza sarei arrivato, ma con il Disco... comunque non possono essere 4h, e poi queste galoppate al tramonto sono la mia specialità. Mio papà riferito ai miei zii diceva: piede di piombo e culo di pietra. Penso abbiamo qualcosa in comune.

Ci mettiamo in marcia di buona lena, tutto fila abbastanza liscio per i primi km... liscio comunque si fa per dire perché siamo in Albania e qui le parole strada e liscio sono in netta antitesi.
Il navigatore vorrebbe farci passare dalla Macedonia, ma noi non vogliamo grane alla frontiera, scegliamo quindi di percorrere una strada ASFALTATA (così riportato dall'inutile cartina) che corre parallela al confine, dopo Sofracan la strada gira a destra e... diventa sterrata! Attimo di sconforto, Laura maledice l'Albania e l'idea di esserci venuti, e francamente non so proprio darle torto.
La strada è praticamente pronta per essere asfaltata, è uno sterratone largo e deserto... vorrei essere lo Sgamba o avere almeno il suo manico, comunque faccio del mio meglio e penso sia sufficiente perché a tratti i passeggeri danno evidenti segni di non apprezzare troppo la mia condotta Dakariana.

Arriviamo nel buio al campeggio a Pogradec, dopo una giornata di 10 ore di auto... una vera e propria trasferta alla Riva, questa volta totalmente non voluta.
Il campeggio non è male, per gli standard Albanesi 5 stelle lusso... domani è un altro giorno e mi sa che non ci muoveremo da qui.

Maurizio

09/08/2017 - Laghi di Lura


Si insomma Valbona non ci è piaciuta, Thethi si, Valbona no... non ha nulla di veramente speciale. Avremmo dovuto passare li due giorni... stamattina con classe leviamo le tende.
Al momento della partenza abbiamo qualche titubanza sulla meta, poi strada facendo prende quota l'idea dei Laghi di Lura, che in teoria non dovrebbero essere troppo lontani...
Ci mettiamo in macchina come al solito non troppo presto, Gus se la dorme dopo il solito bagno. L'idea sarebbe quella di passare due giorni nel parco nazionale dei suddetti laghi... dove ci aspettiamo di trovare delle strutture ricettive per il turismo. Magari un po' essenziali ma almeno che ci siano! Ormai la presenza di una doccia sposta già l'ago della bilancia (calda o fredda importa poco).


Dopo Kukes prendiamo seguiamo una traccia della guida e ci buttiamo su uno sterratone scorrevole e decisamente "Giessabile". La pista prosegue per diverse decine di km attraversando diversi corsi d'acqua su ponti metallici che non danno proprio un grande affidamento... al passaggio oltretutto emettono una serie di cigolii un po' sinistri. Gas costante e fiato sospeso.


Dopo un paio d'ore di pista e l'incontro con due austriaci su Classe G e aircamping la pista inizia a salire. Mi scrive Emanuele conosciuto sul forum Africaland, è anche lui ai laghi di Lura. Chissà che si riesca ad incontrarsi.
Dopo un villaggio in cui quasi mi perdo (due strade, prendo quella sbagliata e finisco fuori traccia. Improperi. Rientro in traccia risalendo per 500 metri una strada allagata........ W le MUD) la pista inizia a salire, dapprima dolcemente e poi in modo significativo. Anche qui il percorso è molto aereo e decisamente roccioso. Seconda ridotta, blocco centrale, si sale con calma e in aderenza. Per fortuna ho ancora le gomme sgonfie a 1.8 che aiutano.
Dopo poco scolliniamo a quota 1600mt, meno male perchè qui si respira, sul fondo valle si staziona tranquillamente si 39 gradi... fa un caldo!

Attraversiamo il centro abitato e con il sole che cala, decidiamo di fare campeggio libero ai Laghi, avendo anche una informazione sbagliata di un campeggio vicino ad essi.
Attacchiamo la salita abbastanza ripida e pietrosa e in 40 minuti (abbondanti) arriviamo al primo lago. Una pozza delle dimensioni di una piscina olimpionica, di Emanuele nessuna traccia. Il campeggio libero magari lo facciamo un altra volta...
Giro il Disco e ritorniamo nella più totale oscurità al "centro abitato". Di centro non so che cosa abbia, abitato è abitato sicuro. Il campeggio locale consiste di due bagni, in Rivese due cessi, perchè di cessi che stiamo parlando, puliti l'ultima volta... penso mai. Niente doccia.
La Lau fa una pasta e per l'occasione apriamo una bottiglia di rosso. Per stasera le nostre lucilliane scorte di birra non saranno intaccate.


All'arrivo oltre al campeggio ben attrezzato ci aspetta Vojka (o come diavolo si scrive) il cucciolo di Rotweiller del proprietario dell'albergo. Ovviamente è casa sua e non va d'accordo con Gus. Per fortuna un po' di biscotti e la pazienza del sottoscritto riescono ad indirizzare la situazione.



Ovviamente non di passare due giorni qui non se ne parla nemmeno, domani si riparte in direzione sud, sperando di fare finalmente una giornata leggera con poche ora di macchina.

Maurizio

08/08/2017 - Valbona

Questa mattina abbiamo il traghetto alle 9, sveglia 7.15 e giro cane. Il traghetto è a circa 5 minuti dal campeggio. Nota importante del campeggio c'è un sito internet dove sono reperibili le coordinate GPS, a noi sono tornate molto utili.

Arriviamo al traghetto alle 8.20 circa, avevamo prenotato anche la colazione ma ci consigliano di andare ad un baretto vicino... mangiamo due brioches confezionate accompagnate da due cappuccini liofilizzati.


Saliamo finalmente sul traghetto, le operazioni di carico si svolgono come sempre alla "Albanese", ovvero con estro e un velo di spregiudicatezza. L'ultima macchina viene posizionata a metà sulla rampa di carico, roba che la mia li non ce la metto nemmeno se mi pagano. Per fortuna siamo riusciti ad arrivare con un anticipo ragionevole e il Disco è al "sicuro" in un posto normale. Non voglio pensare alle misure di sicurezza in caso di problemi.

la navigazione procede in una specie di fiordo d'acqua turchese, incastrato tra pareti ripidissime e montange vertiginose. A guardarle viene alla mente l'aggettivo "veritcale", di sicuro non sono meno della Grigna, penso che questo possa essere il paradiso degli arrampicatori.


La gita in traghetto non è affatto male, ma a un "laghee" come me fa un effetto forse limitato. E' come andare in kayak sotto il salto delle capre, sul lago di novate mezzola... oppure ai calanchi a Cassis, o a Capo Caccia in Sardegna. Solo che qui sei in una gola e non vicino a una parete. Bellissimo invece il colore dell'acqua. Qui si potrebbe organizzare una randagiatina in kayak, bisogna però stare ben attenti ai venti e verificare con attenzione eventuali punti di sbarco, le pareti sono veramente molto ripide e non consentono approdi agevoli.

Alla partenza del traghetto salutiamo Andrea e Sonia dandoci appuntamento all'arrivo. Purtroppo le due imbarcazioni si perdono di vista e non sbarcano nello stesso punto. L'idea era di ritrovarsi a Valbona, purtroppo non riusciremo a rincontrarci.


Dopo un bel bagno per Gus proseguiamo appunto verso Valbona, ci aspettiamo una seconda Thethi. Sulla strada facciamo un po' di spesa e poi ci inerpichiamo su una strada asfaltata in ottime condizioni che ricorda molto la Val Verzasca in svizzera. Anche le pozze formate dal torrente che scorre a fianco della strada sono molto simili e frequentate da bagnanti locali.

Arriviamo a Valbona e rimaniamo un po' delusi, il posto non è granchè e soprattutto non ci sono campeggi molto attraenti. Sia chiaro: il campeggio medio in Albania è a livelli imbarazzanti, non è detto che ci sia l'acqua calda e i bagni sono in condizioni....



Proseguiamo dopo valbona, dal nostro roadbook ci dovrebbe essere un campeggio dopo 16km di pista. Ne percorriamo 5, ma complice la mancaza di traccia GPS e soprattutto l'assenza di una pista ben marcata nel letto del torrente decidiamo di tornare indietro. Fossimo state due o tre macchine si poteva anche rischiare, ma così...


Scegliamo il campeggio meno peggio (fa anche rima) e montiamo il campo. Stanotte si dorme con il piumino!

Maurizio




07/08/2017 - Komani

Partiamo da Tethi decisamente sul tardi, nonostante la sveglia mattutina. Io volevo scrivere qualcosa e dobbiamo ancora rodarci per lo "smontaggio" del campo. La mole di attrezzatura da muovere non è banale e per quanto possa sembrare lo spazio sul Disco non è infinito.


Oggi ci aspettano circa 60km di pista e qualche decina di km di asfalto per raggiungere Komani. Da subito si intuisce che la pista non deve essere delle più semplici, però non si riesce mai a intuire la verità... i locali dicono che è terribile, dei turisti polacchi che troviamo in campeggio e che l'hanno percorsa il giorno precedente dicono che è una cavolata... partiamo! Iniziamo con un bel guado all'uscita di Thethi. Nulla di degno di nota, dopo l'Islanda... Seconda ridotta, blocco centrale e via.
La pista rimane per i primi km abbastanza scorrevole, anche decisamente scorrevole. Non come le piste marocchine, però non è male e soprattutto i panorami sono veramente all'altezza.


Ci fermiamo in prossimità di un villaggio da dove dovrebbe partire un sentiero verso il "blue eye", ovvero una pozza di acqua turchese che pare essere veramente degna di nota.
Sta di fatto che il sentiero NON E' MINIMAMENTE SEGNATO, cerchiamo di trovare un posto ragionevolmente sicuro dove lasciare la macchina e quando ci siamo quasi convinti a lasciarla vicino a un baretto il proprietario si offre di accompagnarci e fa casino. Risultato ripartiamo senza blue eye e con la Lau incazzata come un puma. Pomeriggio radioso all'orizzonte.


La pista peggiora lentamente ma irrimediabilmente. Ci attestiamo sui 10km/h di media (veri) blocco centrale fisso e seconda/terza ridotta. Alcuni passaggi sono realmente impegnativi: non davvero trialistici, ma questo è fuoristrada serio! Qui con la Dacia Duster non ci vieni... (la foto sopra è di un pezzo decisamente buono eh, non fatevi illusioni)


Proseguiamo così per ore, ad ogni fiume serio ci fermiamo per far fare il bagno a  Gustavo, la pista è un single track nel bosco. C'è molta umidità, circa 30 gradi. Il nostro russa sonoramente sul sedile posteriore, allietandoci a tratti con voluttuosi effluvi corporei... fa venire il nervoso sia a me che alla Lau per come se la dorme in barba agli scossoni del Disco.


Incontriamo alcuni camion che trasportano legna, un Mercedes e due Kamaz. Impressionanti.

L'Albania è la terra dei Discovery, non ne ho mai visti così tanti nemmeno ai raduni! (almeno a quei pochi che ho fatto) Molti Disco uno e due, pre-restyling.

Arriviamo finalmente all'asfalto e ci dirigiamo diretti verso Komani, abbiamo il traghetto prenotato per il giorno successivo per una escursione che dicono essere tra i tre migliori "boat trip" al mondo... Chissà.


La sera facciamo amicizia con Andrea e Sonia. Da imola su Honda Dominator 650 dell'89. Grandissimi! Stima e un poì di invidia... ma io sarei venuto con il GS ;-). Ci illuminano sui vegani, fruttariani e respiriani... e io sogno una bistecca.

La sera trascorre tra una birra e un gatto da inseguire (ovviamente i gatti non li inseguivo io), a mezzanotte ci rendiamo conto di essere gli ultimi rimasti svegli in campeggio e andiamo a dormire.

Domani Valbona!

Maurizio