Ricevo e pubblico con vivo piacere il racconto di una randagiata in solitaria del Boss. Anche lui motociclista mica da ridere e ormai compagno inseparabile al Treffen.
Buona lettura a tutti ;-)
Maurizio
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Capita così a me,
mi sveglio e sento un forte desiderio di voltare l'angolo, andare a scoprire posti nuovi o tornare nei luoghi che mi hanno lasciato delle immagini indelebili.
Ma prima devo ultimare del lavoro, è sabato e la mattina sono sempre impegnato anche se oggi sento che è il giorno giusto, quello di fare un giro come dico io.
Ok sono deciso torno sul mio programma, sono le tre del pomeriggio, carico la moto buttando cose a caso necessarie o meno a quello che può servirmi per vivere un'emozione
in solitaria sulla Strada dell'Assietta.
Di lì un'ora e mezza dopo parto con un caldo che la tuta si incolla addosso dopo poco e nemmeno in autostrada a velocità non proprio a codice si trova sollievo, i 37 gradi non danno tregua.
Ma me ne sbatto, anzi sogghigno dentro al casco pensando a quello che sarà.
Infatti arrivo a Susa, svolto direzione Meana e li ci arrampichiamo, io e il GS, sugli stretti tornanti che portano sulla Strada del Colle delle Finestre.
Man mano che salgo i tornanti i gradi scendono come per magia, inizio a godere di questa giornata e torno in una dimensione decisamente più normale.
Arrivo all'entrata della strada dove diventa sterrata, foto di rito, di li uno sterro semplice percorribile con qualsiasi moto permette di addentrarsi in un angolo che merita
sicuramente la visita. Finalmente sono al fresco tra prati,alberi e ruscelli, ora l'abbigliamento non morde più.
Alcuni bikers risalgono pedalando il colle talvolta anche spingendo ma sono carichi e li capisco, passeranno anche loro la notte in qualche angolo di questo paradiso.
Svalico il Colle dove trovo due olandesi con tassellate aggressive ed una coppia di spagnoli intenti a farsi le foto.
Io mi guardo attorno per ammirare il panorama, sono felice di esserci e di poter vivere questo posto bellissimo. Di li a poco inizia la strada dell'Assietta meta di questo sabato un po' così, oltrepasso la sbarra,
ora la carrabile comincia a salire rapidamente di quota ma non mi faccio prendere dalla velocità, rispetto il luogo e poi non ho nessuna fretta, anzi.
Le marmotte forse disturbate dal motore si agitano intorno, mi capita più volte di trovarmele nella mia direzione che scappano a gran velocità.
Percorro buona parte della via che supera i 60 km di sterrato con un piacere profondo, sono quasi sempre ben oltre i 2000 mt. e pochissime moto a quest'ora risalgono la via. Sono le 19.00 e ci sono 12 gradi, cerco un angolo per piantare la tenda e godermi questo silenzio. Tra i richiami delle marmotte monto il campo in un'ansa che mi permette di avere buona visibilità ovunque. Ricordo di aver buttato in una valigia del cibo ed un paio di birre, già perchè non c'è niente di più bello che rilassarsi approffittando della bionda bevanda, ormai è un'abitudine.
E' da questo momento con il calare della sera che mi immergo in quest'angolo di natura, così forte e sereno, pieno di vita, che poco sono abituato ad osservare. Uno stanbecco
(credo) mi passa a pochi metri di distanza, lo stesso farà l'indomani come a darmi il benvenuto nella sua terra.
Così la notte passa tranquilla, una russata di classe tanto per mantenere la media e un nuovo giorno mi attende, ma la mia missione è compiuta, sono soddisfatto e negli ultimi
km che mi separano da Sestriere penso a quanto sia semplice vivere un'avventura in solitaria vicino a casa, senza raggiungere chissà quali paesi,
ma semplicemente poter passare una serata in vetta in tenda con il GS pronto la fuori.
Sarò mica malato vero? ;))
Mauro
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