venerdì 4 settembre 2015

La stupidità umana


Ieri lo Sgamba mi gira un post su facebook. Grandi Navi Veloci pubblica una nostra foto sulla nave di ritorno dalla Tunisia con una simpatica nota dettata a suo tempo da Chicco:

“Siamo di ritorno dal mio viaggio di addio al celibato in Tunisia. Lo ha organizzato mio cugino per me, due miei amici e mio papà. L’unica cosa che ci ha vietato è stato il giro sui cammelli. Ha dei problemi con i cammelli, credo.”

Io l'ho condivisa senza nemmeno pensarci troppo e ovviamente non sono andato a leggermi la miriade di commenti sotto a quella originale. Oggi mi telefona il Pagani letteralmente inferocito, praticamente nei commenti si legge di tutto (io non ci ho speso più di 5 minuti perchè per fortuna ho di meglio da fare) dall'accenno, anche poco elegante a presunte "frequentazioni postribolari" al fatto che uno è un pirla se va a fare l'addio al celibato con suo papà.

Non voglio nemmeno approfondire perchè... non ho parole. Penso che certi affermazioni si commentino da sole e che diano una chiara idea di chi le scrive.

A tutti i grandi moralisti che ci hanno lusingato con i loro noiosi commenti faccio sapere che ci siamo diveriti come matti, che è stata una esperienza fantastica e che puntiamo a ripeterla quanto prima, sperando che la prossima volta vi tiri ancora di più il culo per l'invidia! 0:-)

Concludo con una frase che mi è molto cara: ci sono due tipi di persone, quelli che fanno le cose e quelle che stanno a casa e guardano le foto.

Con la speranza di scrivere presto di cose più interessanti saluto tutti

Maurizio

P.S. : mi scuso per lo sfogo con i lettori abituali del blog, ma mi ha dato molto fastidio l'essere giudicato per un giro in fuoristrada nel deserto. Non riesco a capire come si possa essere così ottusi...

2° P.S. : io non hon niente con i cammelli, semplicemente non mi piace starci sopra ;-)

martedì 1 settembre 2015

Gustavo!


Secondo voi che cane avrebbe mai potuto prendere un BMWista - Giessista sfegatato (e anche un po' disadattato)? 

Un Boxer! ...ovviamente ;-).

Bè insomma ho un cane, è da trent'anni che ne desidero uno e alla fine posso dire di aver coronato un sogno. Perchè Gustavo? (il nome intendo). E' un discorso complicato. Gustaf (tedesco) è il nome che avrei dato al mio GS, se mai avessi deciso di dargliene uno. Non so perchè non ho mai battezzato una moto.... ma è andata così. Gustaf perchè la variante G del BF 109 era appunto soprannominata Gustaf. Più potente e meno maneggevole della precedente versione Friedich, che ha forse segnato il massimo sviluppo del 109, come il GS 1200 è rispetto ai suoi predecessori. Galland sosteneva addirittura che la versione G fosse un passo indietro... Insomma avete capito che sono appassionato di sto strabenedetto BF 109. Per la cronaca è un caccia tedesco della seconda guerra mondiale. Ne sono stato affascinato perchè l'aveva in dotazione (in piccoli numeri) anche la Regia Aereonautica prima e l'ANR poi. L'aviazione è una passione di famiglia... ma stavamo parlando di cani, quindi torniamo a noi. Il Boxer è un cane tedesco, la razza è nata a Monaco di Baviera (come la BMW) ma un nome tedesco non mi piaceva molto... fa un po' nostalgico. Quindi Gustavo! Il suo nome originale (da pedigree) era Hermann. L'ho scoperto troppo tardi, altrimenti l'avrei tenuto.

Il quadrupede peloso ha 11 mesi. E' nato il 1 ottobre 2014. Cercavo un bastardo dal passato difficile, ho trovato un nobile molto solo e un po' disperato. Sono andato a recuperarlo dalle parti di Fidenza, la sua precedente padrona non poteva più tenerlo. Il povero cane è stato sballottato per un paio di mesi, fino a che due sconosciuti comaschi non sono arrivati a prenderlo. Gustavo si è mostrato da subito molto amichevole, questa foto me l'ha scattata Chicco dopo 40 secondi che avevo incontrato il cane. Mi sembra evidente la nota ferocia del Boxer.

Così è incominciato il viaggio verso Casa... Gustavo ci ha messo tre giorni per riprendersi un po'. Sapevo che un cane non sarebbe stata una passeggiata, e negli ultimi tre giorni ho dormito anche decisamente poco. Casa mia è diventata un vero proprio disastro! Bava, peli e altre odorose amenità canine sono già ovunque! E se ve lo devo dire ne vale proprio la pena! Non so quanto il giovane dispensatore di bava cambierà la mia vita in futuro, è una nuova avventura a tutti gli effetti. Si vedrà! Prossimo passo è il passaporto del quadrupede, al prossimo viaggio in Africa sarà ovviamente convocato!

Maurizio

P.S. : Tengo a dirlo, la battuta del Boxer come cane del Giessista è proprio solo una battuta... Carlotta ha lasciato un ricordo indelebile e anche un certo vuoto... che starà a Gustavo colmare :-).




lunedì 24 agosto 2015

Il rientro e qualche novità


Insomma sono tornato, una vasca di 1600km che non finiva più. Sulla nave faccio amicizia con Tom. Un tizio incredibile che ha viaggiato in Africa in lungo e in largo, lo incrocio praticamente sulle scale, anche lui allergico ai Grandi Viaggiatori. La classica persona umilissima con cui se fai il pavone ti ritrovi in evidente imbarazzo.

Ma la notizia del giorno è un altra: abbiamo una nuova blogger! Infatti la Serre, senza dire nulla a nessuno, ha tenuto il suo bel diario e ha aperto un blog! Il racconto è assolutamente piacevole e arricchisce i miei post di nuovi particolari. Io me lo sono già letto due volte, vi consiglio di fare altrettanto! ;-)

Eccovi il link:

http://www.serelu.blogspot.it/

E per una volta il post di fine vacanze arriva quasi in tempo ;-)

Maurizio


venerdì 21 agosto 2015

19/08/2015 - la pista 910 e Eglisstadir


Mi sveglio con una giornata spettacolare, ho trovato questa foto del Vatnajokull, e' tutta la sottile linea bianca che vedete sul fondo.
Caffè, saluto Johanness e vado a vedere queste benedette grotte di ghiaccio, di cui tnto parlava la Serre. Praticamente pare che una sia franata e che l'altra sia in procinto di farlo. Questo unito ai numerosi cartelli che preannunciano una fine orribile mi fanno desistere dall'avvicinarmi molto. Anche la luce non sarebbe buona per fare foto.
Ritornando verso il campeggio do un passaggio a due svizzeri che precedentemente se l'erano fatta a piedi, mi chiedono lumi sulla F88, hanno un suv 4x4 a noleggio. Io gli dico la verità, che la strada e' banale ma il guado per la loro macchina forse un po'.... Al limite. Mi ringraziano, li rincontrerò dopo, freschi di in sabbiatura in un posto dove nemmeno lo sgamba sarebbe riuscito ad insabbiarsi!
Ripercorro la strada a ritroso verso l'Askya fermandomi continuamente a fare foto. Supero il rifugio e proseguo sulla 910 fino al campo di lava formatosi l'anno scorso in occasione della colossale eruzione che ha fermato i voli in mezza Europa.



 Quello che vedete e' il Vecchio tracciato della pista ora sommerso dalla lava. Si guida su un sabbione grigio, proprio sulla luna. Incredibile. Pare che il suddetto sabbione sia particolarmente temuto e che ci si impantanino in molti. Io tengo la seconda e non blocco nemmeno il centrale, il disco se lo beve senza nemmeno accorgersi.




Il panorama e' spettacolare e alieno, unica nota dolente la tole ondule onnipresente... Non se ne può più . Cerco di dare un po' di gas per non perdere pezzi della macchina a causa delle vibrazioni, finisco a volare a 80kmh su queste praterie a perdita d'occhio lasciandomi dietro enormi nuvoloni di polvere. Si perché appena smette di piovere qui diventa tutto tremendamente polveroso!




Attraverso diversi ponti e faccio qualche guado, roba da poco, a parte l'ultimo che mi regala l'ultima acqua sul cofano del Disco.
Basta, gli sterrati sono finiti, si torna a casa. Faccio il pieno al Disco telefonando allo Sgamba e alla Serre che sono curiosi di avere notizie. Mi fermo a Eglisstadir a dormire, il campeggio a Sydisfjordur e' sempre pieno la sera prima della partenza.
Hamburger al ristorante del campeggio e via in branda. Domani ci si alza presto per prendere il traghetto.

Maurizio



giovedì 20 agosto 2015

18/08/2015 - Askya e Siguroskali


Lascio Vopnafjordur con un tempo favoloso, qui non si sa quanto duri, io incrocio le dita.


Notare lo strato di sabbia gialla incrostata sul disco dalle pozze prese a velocità aeronautica sulla F26. E' sporca anche la Maggiolina. Sopra!
Prima di lasciare il campeggio faccio due parole con due signori di cantu' su Land 90, quasi di serie. Arrivano dall'Askya e mi dicono che la pista F88 e' percorribile senza nessun problema. Ma come??? Ma se sono due giorni che tutte le volte che chiedo mi dicono che e' messa malissimo ed e' difficile?! Proprio vero che tanta gente parla proprio perché ha fiato in gola da spendere, lasciamo perde. Parlando ancora il gentile signore di cantu si offre di pagare con la sua carta di credito il distributore (la mia nei distributori non va, tutto il resto si, ma i distributori no. Nemmeno il bancomat) in modo che io possa dargli il corrispettivo in euro.
E' gentilissimo e io accetto, anche perché alla fine non penso di arrecargli grande disturbo. Faccio strapieno al disco e vengo a sapere che lavora in banca e addirittura e' un ex collega del Pagani. (Pagani non mi ha detto il nome, quindi non so chi sia).

I primi 100 km di asfalto volano sotto un cielo limpido e bellissimo


Arrivo all'inizio della F88, mezzo km davanti a me c'e un altro fuoristrada, tiro un attimo per andarlo a prendere. Anche lui e' bello scorrevole, ma io ho fatto 10 giorni in macchina con lo Sgamba, ormai per seminarmi ci vuole un finlandese!

 Dopo poco capisce che la mia intenzione e' quella di fare il viaggio insieme e non di andare a schiantarci, cosi quindi sarà. Lui va per primo ai guadi, io seguo. Ci aspettiamo


Questi sono i famigerati guadi dell'Askya. Sono lunghi ma non alti, abbiamo fatto di molto peggio sulla F210! Chiedete allo Sgamba e alla Serre per conferma! Solita storia dei mostri marini... Trattasi di scimmie di mare.
Una volta arrivati lo fermo e gli lascio le sue foto al guado, sono due ragazzi belgi su un land cruiser di serie.
Vado all'Askya, praticamente un vulcano nel cui cratere si e' formato un lago. Per arrivarci ci vuole una mezz'oretta a piedi nella neve.


Tutto in piano, nessun problema. Meglio avere gli scarponi pero', il tratto sulla neve e' almeno un km.
Ovviamente appena arrivo vicino al cratere.... Tutto si copre e inizia a piovere. Nuovamente mi autocensuro.


Questa penso sia la mia foto migliore. Incazzato e deluso giro i tacchi e torno al disco... Sotto una pioggia ghiacciata ed orizzontale!
 Sempre meglio predisposto nei confronti del prossimo riprendo la F910 per poi andare a cercare la F902. La mia meta e' Siguroskali, dove la pista finisce.

Il paesaggio inizia a cambiare per diventare lunare o marziano a tratti! Veramente incredibile, sulla guida c'e scritto che gli astronauti delle missioni Apollo venivano qui ad ambientarsi al paesaggio lunare. E' tutto incredibile ed e' difficile fare foto, la lava scura o grigia fa contrasto con il cielo color avorio. La Olympus fa come sempre il suo sporco lavoro, la Nikon... O manuale o niente


Sembra un altro pianeta, ti aspetti di vedere sul fianco della montagna un manufatto alieno. Chissà quanti film hanno girato qui.
Arrivo finalmente alla fine della pista, ai piedi di sua maestà il Vatnajokull. Il ghiacciaio più grande di Europa. Da qui se ne vede una piccola parte... Vi dico solo che c'e voluto tutto il grand'angolo della Nikon per fotografarlo! Ed e' un 10-20... Ovviamente la foto non c'e perché l'ipad non legge la scheda. Per Diana!

Lungo la strada incrocio un tizio, che rincontro qui. E' un ragazzo sulla trentina, si chiama Johannes (spero di scrivere correttamente) ed e' alla guida della vera disadattatomobile: un Pinzgauer 6x6 ex esercito austriaco, ex protezione civile svizzera. Terza volta in Islanda. Uno che e' talmente cavallo che e' nato con i ferri ai piedi e la criniera!


durante la serata ho modo di approfondire tutti i dettagli del mezzo. E' 6x6 e può bloccare tutti i differenziali. Invidia che mi mangio le mani. 86cv, tre tonnellate, benzina. Beve come il Canz un sabato sera di inverno: fa i 4. Il Canz all'ora (cocktail) il Pinzgauer km con un litro. Invidia totale per questo mezzo incredibile!
E' di fatto la mia ultima sera in Islanda, il mio amico baverese ci mette le birre. Il il rosso e la grappa. A mezzanotte Johansenn mi dice: beviamo un ultimo snapps (gentilmente offerto da lui) e andiamo a dormire. Salirò faticosamente la scaletta della Maggiolina solo alle 4.30... Diversi snapps dopo. "this is the last one!" quante volte ho sentito questa frase... Per la verità non solo quella sera...

Maurizio








20/08/2015 - Norrona, in partenza da seydisfjordur


 E ormai ci siamo, anche questa avventura volge al termine. Durante la notte ha piovuto un po', un po' alla Islandese, ma la Maggiolina ha tenuto botta anche stavolta. Il disco si e' un po' lavato e sebbene non sia assolutamente pulito almeno ci si può girare attorno senza diventare "giallo Islanda".
Metto via gli scarponi, tiro fuori i jeans e disarmo il verro. Anche l'ipad ormai serviva' solo per aggiornare il blog... L'Islanda sta finendo... Un po' come l'estate (tarattatatataaaa... Era una citazione musicale da disadattato, lasciate perdere). Mi chiama il Pagani per cazzi armi perché non ho aggiornato il blog. Prometto di recuperare quanto prima!
Le operazioni di imbarco si svolgono con grande efficenza sotto una pioggerellina scozzese, tanto per non farsi mancare nulla. Rivedo molti dei mezzi che ho visto all'andata, io francamente mi chiedo dove diavolo saranno andati!? Le piste più brutte le abbiamo fatte anche noi, e l'unica oggettiva difficoltà sono i guadi... Ma per il resto sono praticamente sterratoni! Qui c'e gente preparata ad attraversare non so quale deserto.... Ma che se ne faranno di tutta questa attrezzatura?!
Io trovo in fretta la mia cuccetta e lascio li le mie cose. Ai piani superiori i Grandi Viaggiatori hanno già iniziato a confrontare itinerari e cartine raggiungendo vette altissime di celodurismo. Non e' il mio ambiente, non ho niente da dirgli. Non ci sono posti dove non si poteva andare anche con un fuori strada preparato al minimo, e se non facevo il pirla anche il winch sarebbe stato inutile. 
Mi sono ritirato nel mio solito posto da disadattato a poppa, e' ancora affollato di persone che assistono alle operazioni di imbarco, spero che migrino verso ponti più blasonati quanto prima.

Ci leggiamo dall'Italia! Inshallah come dicono in Africa...

Maurizio

lunedì 17 agosto 2015

17/08/2015 - Vopnafjordur


Ieri sera passo la serata in un posto tipo "backpackers inn" molto bello e veramente economico per i canoni Islandesi. Faccio amicizia con un ragazzo Newyorkese di origini italiane e con una coppia Toscana che fa il giro avendo prenotato tutto da casa. Alla fine e' giusto che ognuno abbia la sua vacanza, io li capisco ma penso non mi divertirei...

Lascio la città in direzione della fattoria di Johan, il ragazzo norvegese che e' venuto a stabilirsi qui. Mi apre la porta sua moglie "ah so you are Maurizio, the one and only!" veramente io sarei quello di como, temo c'e ne siano molti altri... Insomma il mio caffè ha lasciato il segno :-).

Arriva Johan e mi spiega che (giustamente) e' un po' preso, e' in conference call con i suoi amici norvegesi, stanno preparando il piano di volo per il drone che deve mappare la montagna in modo da procedere poi con lo sviluppo del tutto. Cavallo! Mi invita a fermarmi per un caffè ma io capisco che non e' il momento. Magari la prossima volta ;-).

Ripercorro a ritroso la strada che ho già percorso fino a husavik, basta un raggio di sole o di pioggia per far cambiare tutto da queste parti...

Mi fermo vicino a un vecchio allevamento di pesce, ci sono ancora le specie di pergolati dove appendono il merluzzo ad essiccare


Devo ammettere che mi mancano i miei compari di avventura... Oggi lo Sgamba mi ha chiamato con un pretesto. Evidentemente anche lui preferirebbe essere ancora qui. Ovviamente era già in officina.

Riparto verso nord, anche seguendo il consiglio della Cinanza (ciao Cino!!) che mi scrive spronandomi a fare di più ;-).



Arrivo a Hraunhafnartagi... Praticamente uno storico faro islandese, il circolo polare artico e' solo 3km più a nord di dove ho scattato questa foto. Il mare e' quello della Groenlandia... Impressionante vero?

Si arriva al faro con una pista di due km molto rocciosa, su cui il Disco trotterella agile e fresco in seconda ridotta. Al minimo


I paesaggi sono bellissimi e ricordano molto la Scozia, e' decisamente la giornata più bella da quando sono qui, come meteo intendo.


In campeggio incontro un signore di Cantù che arriva dall'Askya con un defender 90, dice che non c'e nessun problema, quindi domani me la rischio!

Saluti a tutti in Italia

Maurizio



domenica 16 agosto 2015

16/08/2015 - Akureyri



E' più di un ora che sono in macchina per scrivere anche i post dei giorni passati. Mannaggia a me!
Oggi era l'ultimo giorno dei miei giovani compagni di viaggio qui in Islanda. Nessuno e' molto allegro, lo Sgamba e' proprio bello ragliato.
Cucciolotto pasticcioso, tutti i viaggi prima o poi finiscono, non può che dispiacere... L'importante e' iniziare subito a pianificare il prossimo! Non dopo ovviamente aver mostrato le foto più fighe a tutte le Sgarolfe del circondario ;-))).

Insomma bighelloniamo per Husavik fino a quando non accompagno i miei compagni di avventure all'aeroporto. Non ci crederete ma mi spiace siano partiti, alla fine eravamo anche molto affiatati... Che io mi trasformi in un viaggiatore di gruppo? Francamente non avrei mai immaginato, ripeto MAI che le cose sarebbero andate cosi bene!

Be' Lasciati i miei soci non posso fare altro che ricominciare a fare quello che forse mi viene meglio nella vita, randagiare in direzione sud! Per la verità faccio una piccola deviazione a ovest, verso Akureyri. Seconda città per abitanti dell'Islanda. 17000 anime...

Arrivando qui prendo una deviazione e mi trovo letteralmente catapultato in Svizzera, tra boschi (i primi che vedo da quando sono qui) e vallate. Bellissimo!

Arrivato in città trovo il campeggio comunale, basico ma sufficiente. Adesso pero' la smetto di scrivere e vado a godermi la città.

Saluti a tutti in Italia e buon ferragosto (anche se in ritardo)

Maurizio

14-15/08/2015 - lago Mivatn e Husavik


Cambiamo campeggio e decidiamo di rimanere qui due giorni. Ho messo le foto all'incontrario quindi vi racconto prima il secondo. Andiamo a Husavik, capitale Islandese del Whale watching! Sulla strada vediamo le cascate di Dettifoss e Skogafoss... Belle e maestose, ma dopo un po' le cascate per me diventano tutte uguali. Io tento di cavare qualcosa dalla Nikon, lo Sgamba fa del suo meglio con la mia mitica Olympus. Risultato? Non ho le foto delle balene perché lui non le ha fatte. Lo strangolerei.


Qui sopra il vostro in tenuta da baleniere. Una cosa bella del viaggiare con altri e' che non ho solo foto mie che siano dei Selfie.
Vediamo una colonia di pulcinella di mare, qui chiamati Puffins. Dei delfini, una balenottera minore e una incredibile megattera. In mare non si riesce realmente a percepire le dimensioni di questi cetacei... Pero' vedere una balena uscire dall'acqua per mangiare, oppure la sua pinna quando si immerge e' qualcosa che non dimenticherò mai!


Il giorno prima cerchiamo di guardarci un po' in giro, visitiamo delle  sorgenti termali vicino al lago e poi andiamo a provare le terme locali. Molto più economiche ma non al livello di quelle più blasonate della blue lagoon vicino a Keflavik.
Soprattutto l'acqua non e' cosi calda, alla fine riusciamo a trovare un angolino che fa al caso nostro e passiamo li il pomeriggio.




La cascata di Skogafoss...


E Dettifoss 

Tornati in campeggio io sono decisamente nel mio habitat, attacco bottone con chiunque su qualsiasi argomento. La Serre mi segue e lo Sgamba se potesse mi strozzerebbe con le sue fatate zampine. Caro il mio giovane giaguaro appena torni sul patrio suolo un bel corso di inglese avanzato non te lo leva nemmeno il padre eterno!
La prima sera a quella poveraccia della Serre tocca dormire con noi in tenda. Sembra pero' essere sopravvissuta all'esperienza. Ieri invece siamo riusciti a montare la Maggiolina... Quindi tutto alla grande ;-)

Maurizio





13/08/2015 - la pista F26


Oggi lunga giornata di trasferimento, il programma originale prevedeva di andare ai fiordi occidentali, abbiamo pero' cambiato idea e ci dirigiamo all'interno verso l'Askya. Alla fine una giornata in macchina era già in programma. Partiamo sicuramente più asciutti della sera prima, ci voleva poco, e proseguiamo su asfalto lungo la A1 fino a prendere la pista F751, nel frattempo lo Sgamba fa asciugare gli scarponi e io e la Serre banniamo definitivamente la sua pessima musica dall'ascolto in auto.


Troviamo qualche facile guado e decidiamo di fare un po' di foto al Disco. Ci aspetta la pista 911, una delle più complesse di Islanda.


La 26 che stiamo percorrendo ora, e' descritta da alcuni come molto difficile... E' uno sterratone com delle pozze abbastanza ampie. Nulla che un qualsiasi fuoristrada di serie possa affrontare senza nessun patema d'animo!
L'Islanda ha quasi la varietà di paesaggi del Marocco, anche qui spesso dopo una curva il paesaggio cambia completamente. Non ci sono mezze misure, o e' tutto verde oppure sembra di stare sulla luna. La luce, soprattutto qui al nord, mi ricorda molto quella della Patagonia. E' tutto molto chiaro e in alcuni momenti e' persino difficile fare foto perché vengono sovraesposte.
Be' arriviamo all'inizio della F911 e la troviamo chiusa. Disastro!!! Cosa facciamo? Puntiamo sul lago Myvatn, 250 km più a nord. Qui parte una vera e propria prova speciale a opera del vostro e dello Sgamba per riuscire ad arrivare al lago ad un ora decente.
Ci arriveremo per le 21.30, belli bolliti. Troviamo un campeggio quasi decente e ci accampiamo. Mangiamo tutti e tre in tenda e la Serre dorme in macchina, c'e molto vento.

Io e lo Sgamba ci perdiamo nelle solite chiacchiere da fuoristradisti disadattati e facciamo le 4 abbondanti. Storica la sua esclamazione aprendo la tenda: ma cosa cavolo e' che fa tutta questa luce? Era solamente il sole, che qui si alza molto presto ;-)

Maurizio


giovedì 13 agosto 2015

11/08/2015 - a nord di Gulfoss


Questa mattina ripartiamo da Reykjavik verso le 11, di far prima non siamo capaci. L'idea e' quella di percorrere il cosi detto "circolo d'oro" un itinerario clamorosamente turistico a nord della capitale. Diciamo a nord est...

Diciamo subito che lo Sgamba e' incaricato di fare le foto con la mia macchina normale. Io cerco di cavare qualcosa dalla Nikon. Si... Come no...

La prima tappa e' Pingvellir, località famosa per le spaccature tra le zolle tettoniche e per essere stata la sede della dichiarazione di indipendenza islandese. Di fatto il primo parlamento democraticamente eletto in Europa. Forse nel mondo.... Sinceramente non ricordo.

Il posto in se non e' male, la spaccatura abbastanza impressionante... Ma andiamo avanti.




La seconda tappa del nostro itinerario e' Geysir, da qui hanno preso il nome tutti i geyser conosciuti nel mondo. Quello attualmente in attività e' abbastanza impressionante... Ma ormai siamo talmente abituati a vederlo in tv che non ci lascia più di tanto perplessi. Si incredibile, e' comunque una colonna d'acqua di 15 metri che ogni 5 minuti sgorga da una pozza. La prima volta di lascia senza parole, ma l'Islanda e' molto di più!



La terza tappa e' Gulfoss, una delle cascate più impressionanti della nazione. Sicuramente lo e' a me ha ricordato molto il parco del Krka in Croazia. Qui tutto e' più grosso, pero' il colpo d'occhio e simile.




E qui c'e la svolta! Dovremmo trovare un campeggio a Gulfoss... Ma il campeggio non c'e. Il vostro consulta la cartina e insieme ai due compagni si avventura decidiamo di andare a randagiare a nord, dove sembra che ci sia un altro campeggio, al termine di una strada sterrata di circa 15 km. Lo Sgamba e' al volante e con il solito "filo di gass" i 15 km volano. Per fortuna dei guadi riportati non c'e nemmeno l'ombra.


I paesaggi sono sempre incredibili e tutto cambia molto rapidamente, facciamo tonnellate di fotografie. Molte si somigliano...

Al termine della strada sterrata... Il campeggio non c'e! C'e solo un bivacco non custodito, a fino troviamo piantata una tenda.

Vedi foto sopra...

Arriviamo fino alla fine della strada solo per vedere dove porta, e abbiamo l'ennesima conferma che spesso i paesaggi più belli sono quelli meno reclamizzati.




Torniamo al bivacco, vorremmo passare qui la notte ed appoggiarci a questo solo per la cena, per dormire siamo preparatissimi. Ci raggiungono a breve tre cicloturisti inglesi, padre con due figli. Grandissimi!

Lo Sgamba si lancia in una grigliata epica che condividiamo con loro, il disadattato ha un po' di ansie perché non parla inglese... Spero non gli passino presto. Per chetarlo un po' lo lasciamo sfogare, torna dopo aver lavato i piatti in un ruscello islandese con un sorriso a 72 denti. Comunque penso si sia divertendo anche lui ;-).


Lasciamo i nostri amici cicloturisti dopo averli caricati di pasta e sughi. Per loro la vita sulla strada e' davvero dura.

Domani Sneffels! Sulle orme di Arne Saknussem!! ;-)

Maurizio













09-10/08/2015 - Reykiavik


Lasciamo Landmanaluggar (o come diavolo si scrive) con un tempo finalmente decente. Lo Sgamba e' al volante e io finalmente mi libero della sua musica straziante e alternativa, non ne potevamo più. Arriviamo in città con l'idea di andare subito alla blue lagoon, vicino a Keflavik. Purtroppo non avendo prenotato ci rimbalzano. Pazienza, riproveremo il giorno successivo. Ci dirigismo sll'appartamento prenotato dalla Serre e cerchiamo di rimetterci un attimo in ordine. Poi via un giro in città.



Be' Reykiavik non sembra di sicuro una capitale europea, ne per le dimensioni, ne per la sua storia. Facciamo comunque incetta di souvenir e po' usciamo a cena. La carne di Renna e' buonissima! In generale tutta la carne islandese e' squisita.

Il giorno dopo riusciamo ad infilarci alla blue lagoon. Bello ma non poi molto di più delle terme libere di Landmannagur... O come stramaledizione si scrive!


Notare il ciuffo ribelle del vostro...



Si insomma non male, non un esperienza che ti cambia la vita.

Nel pomeriggio mangiata di carne a casa, al burro! E poi serata in un pub dove lavora un amico della Serre... 

Capitolo Reykiavik chiuso. Avanti con nuove avventure!

Maurizio