venerdì 21 agosto 2015

19/08/2015 - la pista 910 e Eglisstadir


Mi sveglio con una giornata spettacolare, ho trovato questa foto del Vatnajokull, e' tutta la sottile linea bianca che vedete sul fondo.
Caffè, saluto Johanness e vado a vedere queste benedette grotte di ghiaccio, di cui tnto parlava la Serre. Praticamente pare che una sia franata e che l'altra sia in procinto di farlo. Questo unito ai numerosi cartelli che preannunciano una fine orribile mi fanno desistere dall'avvicinarmi molto. Anche la luce non sarebbe buona per fare foto.
Ritornando verso il campeggio do un passaggio a due svizzeri che precedentemente se l'erano fatta a piedi, mi chiedono lumi sulla F88, hanno un suv 4x4 a noleggio. Io gli dico la verità, che la strada e' banale ma il guado per la loro macchina forse un po'.... Al limite. Mi ringraziano, li rincontrerò dopo, freschi di in sabbiatura in un posto dove nemmeno lo sgamba sarebbe riuscito ad insabbiarsi!
Ripercorro la strada a ritroso verso l'Askya fermandomi continuamente a fare foto. Supero il rifugio e proseguo sulla 910 fino al campo di lava formatosi l'anno scorso in occasione della colossale eruzione che ha fermato i voli in mezza Europa.



 Quello che vedete e' il Vecchio tracciato della pista ora sommerso dalla lava. Si guida su un sabbione grigio, proprio sulla luna. Incredibile. Pare che il suddetto sabbione sia particolarmente temuto e che ci si impantanino in molti. Io tengo la seconda e non blocco nemmeno il centrale, il disco se lo beve senza nemmeno accorgersi.




Il panorama e' spettacolare e alieno, unica nota dolente la tole ondule onnipresente... Non se ne può più . Cerco di dare un po' di gas per non perdere pezzi della macchina a causa delle vibrazioni, finisco a volare a 80kmh su queste praterie a perdita d'occhio lasciandomi dietro enormi nuvoloni di polvere. Si perché appena smette di piovere qui diventa tutto tremendamente polveroso!




Attraverso diversi ponti e faccio qualche guado, roba da poco, a parte l'ultimo che mi regala l'ultima acqua sul cofano del Disco.
Basta, gli sterrati sono finiti, si torna a casa. Faccio il pieno al Disco telefonando allo Sgamba e alla Serre che sono curiosi di avere notizie. Mi fermo a Eglisstadir a dormire, il campeggio a Sydisfjordur e' sempre pieno la sera prima della partenza.
Hamburger al ristorante del campeggio e via in branda. Domani ci si alza presto per prendere il traghetto.

Maurizio



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