martedì 8 maggio 2012

Ksar Ghilane




Eccomi finalmente a Ksar Ghilane, ho salutato questa mattina Mirco e gli altri. Da adesso in poi sono veramente da solo, di fatto il viaggio e' iniziato oggi.

Lascio Gabes con calma, ho pochi km da fare per seguire il programma. La strada per matmata e' molto bella, se l'asfalto fosse buono ci sarebbe anche da divertirsi... Strada facendo incrocio un pack di Harleysti. Furgone con le quattro frecce e bandiere rosse in testa, idem in coda. Salutano quasi tutti, poi scopro che sono italiani.

A matmata mangio da Chez Abdul. 18 dinari, sui dolci getto la spugna perché ho paura di addormentarmi mentre guido.

Mi metto in strada e incrocio quasi subito tre ragazzi che fanno cicloturismo, rallento e saluto con rispetto, i veri viaggiatori sono loro... Dopo poco incontro un signore un po' attempato, sempre in bici... E poi la mamma dell'allegra famigliola. Scoppiata e senz'acqua. La lezione di oggi e': meglio soli che male accompagnati!! (l'acqua gliel'ho data io, ne avevo 4 litri...)

Finalmente arrivo al bivio per Ksar Ghilane. Il paesaggio inizia a cambiare radicalmente e i pochi arbusti verdi rimasti lasciano spazio alle dune, con esse compaiono i primi branchi di dromedari. C'è un persistente vento da est che porta sulla strada delle lingue di sabbia, sono tutte aggirabili tranne una. Manata di gas, due zampettate e l'onore e' salvo!

Proseguo e arrivo a bier soltane, mitico baretto sulla pipeline.


A tutti i motociclisti della domenica che mi prendono per il culo per il GS dedico un affettuoso pensiero: buttatevelo ar culo!!!

Dopo una cocacola e due chiacchiere con il gestore mi rimetto in strada. Ho provato qualche pista e qualche sterrato a lato della pipeline, ma la sabbia e' sempre in agguato e io non voglio rogne. Ho troppa strada da fare ancora.

Insomma il paesaggio e' spettacolare, quasi alieno. Bellissimo! Sognavo questo momento del viaggio e avevo ragione.

Arrivo finalmente a destinazione, la strada asfaltata finisce nel nulla e lo sterro regna sovrano. Lo sterro e la sabbia... Mi sistemo in in campeggio poco fuori dalla cittadella. Errore!!! L'oasi e' esattamente dall'altra parte e ci sono campeggi proprio attaccati. Pazienza, dopo una sana esplorativa a piedi (da bravo endurista) individuo strada e oasi stessa, che raggiungo sverniciato dai cinquantini locali e non senza qualche numero.

Ora stacco che vado a cena. Le zanzare mi stanno divorando vivo (anche nel deserto cazzo!!!). Sarà una notte di guerra! Ma io ricorrerò alle mie armi segrete: le calze, mai cambiate dalla partenza, e la mia temutissima maglietta bianca decatlon! Che ovviamente ha già assunto la sua tipica fragranza di carogna al terzo giorno sotto il sole.

Saluti a tutti

Maurizio

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