venerdì 27 dicembre 2013

25/12/2013 - Dakhla


Allora... Da dove si comincia... Le giornate qui sono così lunghe che si confondono. Si vedono talmente tante cose...

Ieri sera non mi incrocio con Pascal, pero' arriva stamattina alle 9.50 puntualissimo all'appuntamento. Mi trova che chiacchiero col vicino di camper tedesco. C'erano un italiano, un tedesco e un francese...

Andiamo al volo a fare colazione, Pascal e' un personaggio! Inciampa nel tavolo e mi fa cadere mezzo cappuccino, poi inforca con gli occhiali la cesta del pane... Infine mettendosi lo zaino fa cadere il telefonino! "Putane!" cito dal testo. Il Tazza mi avrebbe avvicinando sillabando bene e dicendomi, questo e' com-ple-ta-men-te pazzo! Vero! Infatti andiamo d'accordo! Premetto che io i francesi in genere non li ho mai digeriti.

Finita la colazione incontriamo due motociclisti di Verona, li riconosco perché erano sulla nave. Sono qui da due giorni, quando gli dico che noi siamo appena arrivati mi guadano male... Avete fatto un giro largo? No perché? Sono in vacanza me la prendo comoda. Gli spiego il giro e quando ritorno, domanda inviperita: ma che lavoro fai!?!??! Cazzi miei che lavoro faccio! Organizzati! Decido immediatamente che passero' la serata con Pascal.

Scendiamo verso Dakhla, tutto bene fino a quando l'Africa di Pascal si spegne. Pascal ma l'essence? Le gasoline? La maledetta broda, c'e l'abbiamo messa? Ma no, me mui, parblo'.... Pascal capisi nagott! Parla inglees! Mi spiega che ha fatto solo 320 km e non può essere a secco. Io Africa mai avuta una, ci vorrebbe lo Smontic! Va be', proviamo l'abc. Moto in folle, cavalletto su, accendo... Il motorino gira ma il motore non si accende. A me puzza. Non faccio nemmeno a tempo a mettere in atto un piano B che arrivano i due motociclisti di Verona, che nel frattempo sono diventati tre. Hanno taniche per arrivare in Libia e corresemenre ci prestano 5 litri per la moto di Pascal. E' una Honda! Deve andare! Se era un caccatiemme avevo già tirato fuori la pala per scavagli la buca. Anzi no lo lasciavo qui in pasto agli avvoltoi! Non ci sono avvoltoi in Marocco? Fa niente! Torno con la macchina di Chicco l'anno prossimo e la schiaccio! Tanto non se l'e rubata nessuno...

Torniamo a noi, la Honda infatti non tradisce e insistendo 15 secondi sul motorino d'avviamento prende vita. Pascal ti sei fatto la madre di tutte le spinazzate da deserto! Sei rimasto a secco! Mi confesserà stasera che secondo lui oltre a trovarmi somigliante come una goccia d'acqua a Jan Reno , non ha fatto benzina stamane perché non voleva farmi aspettare. Entrambe le cose non mi rendono felice.

Continuiamo tra una foto e l'altra fino a Dakhla. La costa e' stupenda!


Ci infiliamo in qualche sterratone lungo costa, ho anche un paio di foto dei relitti dopo Boujador. Se le trovo le pubblico, pero' sono un po' da lontano. Quando torno mi avvicino di piu' e ne faccio di piu' belle.

Arriviamo a Dakhla, ad ogni check point e' un cinema. Pascal non ha le fiche e quindi tenta di intortarsi il gendarme di turno facendogli il corrispettivo francese della supercazzola. Ovviamente non gli riesce e deve lasciargli il passaporto, così se ne vanno 5 minuti...

A Dakhla, per eccesso di altruismo, ci mettiamo 10 minuti buoni per capire che tutti e due vogliamo mangiare una cosa al volo e non sederci a un ristorante. Io per la verità ero pronto anche a fare una pazzia per una aragosta... Ma alla fine non me ne frega niente!

Quindi sbafiamo qualcosa, io mi imbuco in un caffe per telefonare a casa con Skype e poi via a cercare campeggio. Che noi cinghiali evidentemente lo si e' nati!

Imbrocchiamo prima uno sterro che finisce in un diving, Pascal scarta il famoso campeggio libero di Dakhla (entrando nella penisola sulla sinistra, forse dopo il primo checkpoint) e quindi puntiamo a imbucarci a un altro spot piu remoto che abbiamo visto in cima a una piccola penisola. L'entrata e' po' sabbiosa, ma veramente nulla di che. Il vostro, agile e fresco supera indenne le sabbiette e attacca deciso una salitina un pochino rotta. Arrivo in cima e c'e obiettivamente un po' di sabbia. Mi giro ma non vedo Pascal. Strano, torno indietro e lo trovo che smadonna tentando di tirar su l'Africa. "Putane!" cito dal testo. Vai allegro Pascal che sugli stacchi sono sul pezzo! Ritiriamo in piedi l'Africa e con la classe degna di un VT sposto a mano il mezzo su un tratto piu' pianeggiante ed estraggo (colpo di scena) una fascetta per sostituire il gancio della borsa da serbatoio che si e' rotta. Quando c'e la classe... E poi son venuto grande alla scuola del Muezzin! Vero che e' un po' che latito. Pero'...

Pascal spiana ancora 3 metri dopo. Stavolta si fa un po' male anche alla caviglia. Pascal e' destino, lascia perdere, non e' il nostro giorno per arrivare lassù in cima, la prossima volta. Adesso andiamo al campeggio libero che e' già quasi buio.

Piantiamo le tende a un passo dal mare e per festeggiare la giornata estraggo addirittura la mia personalissima e imboscatissima riserva di grappa. Pascal mi fa i complimenti, mi dice che sono organizzatissimo! Gli presenterò GiaLLuca, potrebbero diventare grandi amici... Pensate la sua faccia se mi vedesse uscire in costume dalla tenda domani, con tanto di asciugamano e infradito!

Nota di colore: quando chiedo al guardiano dove sono i servizi, sorride, allarga le braccia e mi dice "nature...".

Vado a letto, domani ci aspetta il confine con la Mauritania e un probabile campo o alberghetto a Nouadhibou.

Maurizio

1 commento:

  1. E' vero, perché non c'ho mai pensato prima: sei proprio uguale a lui, a Jean Reno!!! :-)))

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