venerdì 5 giugno 2015

2-3-4/06/2015 deserto e campo tendato di Zmela


La mattina di martedi', di buon ora Aref viene a prenderci in campeggio a Douz. Siamo un pelo in ritardo ma... Non troppo. Andiamo a riempire tutte le taniche e poi finalmente entriamo nel deserto! Direzione tembaine. (avevo quasi finito il post e mi tocca ripartire da capo... 30 minuti di lavoro... Il tutto mentre lo Sgamba qui di fianco emette rumori ed odori molesti!)
I primi km di pista scorrono facili e quasi noiosi. Arrivati ad un cafe' chiuso Aref (la nostra guida) ci chiede di iniziare a sgonfiare le gomme. 1.5bar. Iniziano una serie di dune e dunette che iniziano a metterci alla prova. L'inesperirnza la fa da Padrona e sia io che lo Sgamba ci insabbiamo, il Pagani non perde ovviamente l'occasione per percularci senza pietà. Ma la vendetta e' un piatto che va gustato freddo...


Lentamente iniziamo a prendere confidenza con il fondo sabbioso e la giornata scorre senza grossi scossoni. Purtroppo non ho foto di tembeine, la scheda della Nikon e l'ipad non vanno d'accordo... Mi sa che sta venendo l'ora di cambiarlo.





Ci accampiamo un una radura spettacolare, in mezzo al niente. Dopo il tramonto sorge anche la luna...


Il giorno dopo ripartiamo più sicuri di noi stessi per il nostro secondo giorno di deserto! la giornata prosegue senza grossi scossoni senza che il clima diventi troppo caldo, siamo sempre sotto i 30 gradi. Poco dopo pranzo lo Sgamba si esibisce in una classica spinazzata Du desert: stallona! Con il disco, si perché il verricello della ruspa di funzionare non ne vuole sapere, ci inventiamo un rinvio con la taglia a mo' di puleggia e riusciamo a tirarlo fuori dal sabbione. 


Di li a poco pero' succede l'impensabile: Chicco in preda a un raptus di onnipotenza fuoristradistica prende una deviazione impossibile e si insabbia! Parte un momento di perculamento feroce nei confronti del Pagani... Che come si sa la vendetta.... Morale della favola: anche le ruspe si insabbiano.
La sera facciamo campo prima del pozzo di Mida dove avremmo dovuto fermarci, ci separa dalla nostra destinazione un cordone di dune che, per me si dimostrerà il più arduo da superare.
Aref durante la giornata raccoglie della legna, scopriremo che servirà per prepararci il Pan de Sable. Praticamente un pane senza lievito cotto sotto la sabbia rovente del fuoco, una cosa che solamente la gente del deserto sa veramente fare! Nota di costume: sul pane di sabbia non ne rimane nemmeno un po'! Misteri del Sahara.


Già dalla sera il vento inizia ad essere fastidioso, la mattina ci svegliamo in mezzo a una vera e propria bufera. Fare anche le cose più semplici diventa difficile, leviamo il campo in fretta e furia e riusciamo a bere soltanto un caffè, preparato chissà come da Chicco.


Qui inizia il tratto fuoristradisticamente più impegnativo, almeno per il sottoscritto. Ero il primo dopo Aref, la sabbia era molto molle perché riportata dal vento, non riuscivo a vedere bene le sue tracce in mezzo alla tempesta di sabbia e continuavo ad insabbiarmi. Insomma un disastro! Per fortuna il calare del vento e la maggior facilita' del percorso consentono al gruppo di riprendere scorrevolezza... Quando siamo già in vista di ksar ghilane (nostra meta) lo sgamba si esibisce nella seconda spinazzata Du desert: stallona anche l'altra gomma anteriore! Consueta raffica di madonne, crick, bottiglia d'acqua e compressore. In 20 minuti siamo di nuovo in marcia.

Poco dopo arriviamo a Ksar Ghilane! E' una bella soddisfazione, per me, arrivarci veramente dal deserto! Finalmente! 
Peccato che d ammirare il nostro arrivo non ci sia nessuno, la paura ha vinto!
Noi ci mettiamo al volo in costume e via a fare un bel bagno! Dopo il deserto e' davvero una di quelle cose che si ricordano!


E adesso qualche foto in ordine sparso:

Aref che cerca (invano) di spiegarmi la pista per Zmela


Chicco in versione Captain America


Foto di gruppo con Aref a Zmela:


Vista del deserto da Zmela:


Le tende berbere dove abbiamo dormito:


25€ a testa per cena, tenda e prima colazione. Non sono tanti... Ma nemmeno pochi. Ma va bene cosi'.
Mirco mi aveva già parlato di questo posto, ed e' veramente bello come dicono!
Viaggiando in gruppo mi rendo conto che le dinamiche sono profondamente diverse, anche io ho molto meno tempo per scrivere... E' tutto diverso.

Volo a fare colazione che gli altri mi aspettano

Maurizio









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