giovedì 31 ottobre 2019

23/10/2019 - Al pozzo di Mida



Siamo tutti un po' a secco di acqua, Gustavo ne consuma una quantità industriale, e così decidiamo di fare rotta verso il Pozzo di Mida. L'acqua non è potabile ma per sciacquarsi e lavare i piatti va benissimo.


Che non saremmo mai arrivati a Bir Aouine lo avevamo capito da un pezzo, e quindi giriamo e rigiriamo con più calma in una zona dove le dune sono più basse. La sabbia è sempre molto calda e dobbiamo risgonfiare le gomme, però non ci sono più i disastri dei giorni scorsi. Arriviamo al pozzo di Mida verso mezzogiorno. Praticamente ci abbiamo messo due giorni per arrivare qui, l'anno scorso con Aref io e Laura ci abbiamo messo una mattinata. Il deserto ti insegna sempre qualcosa...


Mangiamo qualcosa sotto le tettoie accompagnati da un milione e mezzo di mosche. Verso le 15 ripartiamo per andare a montare il campo in un cordone di dune poco distante. AL volante c'è sempre Laura. Fa caldissimo, 38 gradi. Guidare in queste condizioni è veramente complesso ma Laura, giustamente, non vuole gettare la spugna. Attacchiamo l'ultima salita di sabbia quasi impalpabile. E' molto ripida con delle dune molto acuminate che non ti lasciano vedere nulla di quello che c'è dall'altra parte. Bisogna salire con gas pieno, è veramente molto complesso. Purtroppo dopo una di queste sbagliamo l'uscita e inforchiamo con classe olimpica un laterale producendoci in un insabbiamento tanto spettacolare quanto innocuo.


La Dottoressa la prende benissimo e si incazza come un puma. Mohamed, la nostra guida, leva con le mani due palate di sabbia da una ruota, io faccio retro. E con un filo di gas (3500 giri e senza nessuna intenzione di alzare il piede) mi porto in cima.

Ci facciamo finalmente una bella doccia e mangiamo tutti insieme una pasta alla bolognese cucinata da Ahmed. Prima di andare a dormire Mohamed ci comunica che probabilmente verrà a piovere, un vento insistente ha già iniziato a soffiare. Io sposto il disco in modo che la maggiolina prenda il vento frontalmente, offrendo la sezione minore possibile al vento stesso.

Nell'arco di 40 minuti si scatena il putiferio. E' una vera e propria tempesta di sabbia. La tenda di Francesco si strappa e vola via dopo 20 minuti, le maggioline tengono (incredibilmente) e le 3 seconds decathlon pure. Chi sta meglio di tutti è Gus che dorme in macchina e se ne frega alla grande.

Il buon francesco concluderà la notte nel Pajero. Il resto della nottata scorre senza ulteriori scossoni.

Maurizio


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