venerdì 11 agosto 2017

10/08/2017 - Pogradec, il tappone dolomitico!



Anche stamattina non partiamo particolarmente presto, dopo la tirata di ieri siamo stanchi e non vogliamo percorrere troppa strada... w i buoni propositi.
Decidiamo di risalire ai laghi, siamo già qui... e visto il primo, difficilmente torneremo a visitarli di nuovo.

Sulla salita incontriamo Emanuele, lui e un suo amico girano in coppia: lui con un Def 110, il suo socio con Disco 3 e i cerchi da 18!!! Incredibile!!!
Visitiamo quindi rapidamente i laghi, che tecnicamente non sono nemmeno brutti... non ne ho nemmeno una foto decente, valutate voi quanto mi abbiano colpito. Nemmeno Laura mi pare ne sia rimasta folgorata. Sarà per il triste scenario dei pendii brutalmente disboscati tutt'attorno... Decidiamo comunque di darci una mossa che vogliamo far presto.

La foto sopra è della salita ai laghi, quella sotto del prosieguo della pista che, lentamente ma inesorabilmente, peggiora.


Sì ma peggiora parecchio! Le foto che abbiamo sono ancora e solamente del tratto decente. Quando la pista smette di essere aerea inizia una serie di altipiani dove c'è il disastro! Mille piste, una più incasinata dell'altra! Quando pensi di avercela fatta e di esserne fuori, inizia la discesa... pista sassosa, estremamente rotta e di pendenza elevata. Prima ridotta e blocco centrale. E' necessario prestare grande attenzione perché i sassi sulla carreggiata sono molti e si richia di fare grossi danni. La guida è quasi trialistica, veramente impegnativa. Se avessimo saputo, penso che avremmo scelto altrimenti. Continuiamo così per ore, iniziamo ad essere stanchi, Laura guida per un po', poi quando le condizioni diventano serie riprendo il volante. Finita la discesa impegnativa continua una discesa più lieve ma molto ondulata che ci costringe comunque ad andature da lumaca, non finisce più...


La foto qui sotto è stata scattata in un momento in cui regnava ancora l'ottimismo, eravamo alla fine della discesa, poco prima di intravedere l'asfalto. Io smetto di seguire la traccia e seguo invece il Garmin. Errore, ci porta fuori strada (in tutti i sensi) e perdiamo una mezz'oretta. Torniamo indietro e troviamo finalmente l'asfalto! E' fatta pensiamo, grandi sorrisi e cinque in alto! Meno male, non se ne poteva più. Puntiamo verso Burrel, sono pochi km e la strada è riportata come asfaltata... dopo pochi km di asfalto, dove riporto le gomme a pressione normale, la traccia, il Garmin e Google Maps ci riportano su strada bianca. Siamo increduli, ancora??? Ci sono 38 gradi e il condizionatore del Disco ruzza ammannetta. La strada bianca, come da programma, peggiora sempre più fino a diventare un vero e proprio percorso trialistico, ovviamente in discesa! L'assetto del Disco in queste condizioni lavora veramente benissimo, è incredibile.


Arriviamo esausti e con i nervi a fior di pelle al tanto sognato asfalto, i nervi di qualcuno sono decisamente a fior di pelle (non sto parlando né dei miei né di quelli di Gus ;-) ). Google Maps dà 4 ore all'arrivo a Pogradec... per fare 160km. Se fossi stato con il GS in al massimo un'ora e mezza sarei arrivato, ma con il Disco... comunque non possono essere 4h, e poi queste galoppate al tramonto sono la mia specialità. Mio papà riferito ai miei zii diceva: piede di piombo e culo di pietra. Penso abbiamo qualcosa in comune.

Ci mettiamo in marcia di buona lena, tutto fila abbastanza liscio per i primi km... liscio comunque si fa per dire perché siamo in Albania e qui le parole strada e liscio sono in netta antitesi.
Il navigatore vorrebbe farci passare dalla Macedonia, ma noi non vogliamo grane alla frontiera, scegliamo quindi di percorrere una strada ASFALTATA (così riportato dall'inutile cartina) che corre parallela al confine, dopo Sofracan la strada gira a destra e... diventa sterrata! Attimo di sconforto, Laura maledice l'Albania e l'idea di esserci venuti, e francamente non so proprio darle torto.
La strada è praticamente pronta per essere asfaltata, è uno sterratone largo e deserto... vorrei essere lo Sgamba o avere almeno il suo manico, comunque faccio del mio meglio e penso sia sufficiente perché a tratti i passeggeri danno evidenti segni di non apprezzare troppo la mia condotta Dakariana.

Arriviamo nel buio al campeggio a Pogradec, dopo una giornata di 10 ore di auto... una vera e propria trasferta alla Riva, questa volta totalmente non voluta.
Il campeggio non è male, per gli standard Albanesi 5 stelle lusso... domani è un altro giorno e mi sa che non ci muoveremo da qui.

Maurizio

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