martedì 7 gennaio 2014

04/01/2014 - Nel deserto



Stamattina sveglia alle 7, quando arriva la mia guida non voglio farmi trovare in branda a dormire. Ci tengo e farò di tutto per non fare la figura del solito turista occidentale che va a fare la cammellata nel deserto!
Faccio colazione e saluto Tibou e il suo amico francese, di Tolosa... Purtroppo non ricordo il nome. Vanno a fare non so cosa in oasi non so dove situata a nord della strada tra Chinguetti e Ouadane. Samil, la mia guida, e' stata anche il maestro di Kevin. Mi rincuora il fatto di non essere nelle mani di un perfetto sconosciuto. Mi ero già attrezzato con spot bussola e gps... Che si dice che a pensar male si fa peccato ma spesso non si sbaglia.
Alle 8,30 partiamo. Io Samil e Budel, il suo cammello. Viveri e acqua stanno sul cammello, io e Samil camminiamo. Meno male, mi sento già meno stupido.
Samil parte piano ma poi allunga il passo, i Mauritani hanno il passo da Alpino! Saranno anche Alpini delle dune ma mica scherzano! Qui ci vorrebbe il Dottor Riva (mio papà) che in fatto di passo non è secondo a nessuno, però un po' di DNA Riva ce l'ho anche io e vedo di tirarlo fuori. Abbiamo una lunga tradizione nelle truppe alpine in famiglia... Anche se io ho fatto l'obbiettore... Ma non rivanghiamo questo fatto che il Pagani se ne sta dimenticando, forse...




Be si va avanti di buon passo, il paesaggio è' stupendo, attraversiamo cordoni di dune nel silenzio più assoluto, e' tutto surreale, sembra un sogno. Io nel Sahara con un nomade e un cammello. La vita è' così strana e imprevedibile...
La notizia del giorno e' che nel deserto si va in ciabatte. Giuro! Non è uno scherzo! Io pensavo che i nomadi usassero qualche tipo di calzatura particolare, pensavo fossero necessari stivaletti tipo quelli dei para'. E invece no! Infradito e via! Quindi ale' a correre dietro a un nomade in hawaianas, agile e fresco come solo un tricheco nel deserto sa essere!



Poco prima di mezzogiorno arriviamo alla palmeraia a nord di Chinguetti vecchia. Samil mi parcheggia in una capanna e va a prendere da mangiare. Dove, non è dato sapere. Torna e con tutta la calma del mondo inizia a preparare da mangiare. Le mosche nel frattempo non danno tregua, si vede chi è veramente abituato a stare qui perché non se ne cura. A me invece danno un po' ai nervi. Comunque sempre meglio delle zanzare.
Samil prepara un piatto che assomiglia al cous cousa non è cous cous. Allora la ricetta della cosa che assomiglia al cous cous (o come diavolo si scrive) e' questa:
Prendete una padella che è stata lavata (forse) prima della guerra in Vietnam, versateci dentro un dito di olio di semi. Dopodiché tagliate a fette tre carote, due pomodori, due cipolle e mezzo peperone. Lasciare friggere per un po', assicurandovi che il fuoco che avete appena acceso non si spenga.
Dopo una decina di minuti aggiungete due pezzi di qualcosa che sembra peperoncino secco (sbriciolandolo) e quanto basta di un'altra spezia di cui non saprete mai il nome. Mettete a bagno quel coso che non è cous cous (ma che gli somiglia) in un'altra bacinella. Ovviamente anche quella deve essere nelle condizioni di farvi immediatamente arrestare da un funzionario dell'asl. Buttatelo in pentola pescandolo a mani nude e lasciate andare per una decina di minuti. Servite appoggiando la pentola per terra con due cucchiai. Buonissimo! Aaaaa dimenticavo! Il sale! Da sbriciolare direttamente da un blocco di sale minerale grezzo! Se riesco a rifarlo e trovo una ragazza che lo mangia la sposo! Mh... Scherzavo, una volta basta e avanza...
Comunque io mi spazzolo allegramente la mia mezza pentola, sul fondo c'è anche un po' d'olio ed è ancora più buono, Samil e' più parco di me. Penso lo terra' per cena. Nel frattempo il the scorre a fiumi.
Finito di mangiare il nostro mi saluta e mi dice ci rivediamo verso le 15.30 circa. Rimango così da solo con Budel... E si sa che i cammelli non sono degli ottimi animali di compagnia.
E' il momento di un salubre sonnellino all'ombra delle palme. La vita...
Ripartiamo poco dopo le tre, Samil con gesti esperti carica il cammello che gli obbedisce come un gattino. Fa impressione. Usciamo rapidamente dalla palmeraia e iniziamo a seguire il corso di uno oued. Ora, sti benedetti oued sono famosi per essere abbondantemente sabbiosi, per di più non mancano i cespugli bassi e spinosi che si sa, in ciabatte sono il massimo! La mia guida mi vede arrancare e mi chiede "vu vule' monta' sul scamo'?" Lo "scamo' " e' ovviamente il cammello. No per diana! Non voglio salire sul cammello! Voglio uscire da sto stramaledetto oued! Scrolla le spalle e riparte. Oggi pomeriggio e' in forma atomica, non ci si ferma ne per bere ne per fare foto, figurarsi per togliersi le spine dai piedi! Ci si ferma solo quando Budel deve fare pipì. Abbiamo capito la scala di valori... Mi sembra di essere tornato a quando andavo a camminare con i miei da piccolo, solo che non c'era nemmeno il cammello!



Dopo un po' arriviamo al campo, le ombre sono già lunghe. Stasera si dorme a casa di Samil, al suo campo tendato. Incredibile. C'è solo un vecchio land, tutto il resto gira intorno ai cammelli.
Appena arrivo partono due giri di te, mi offrono anche del latte allungato con acqua. Mi spiace, sono figlio del consumismo ma, cortesemente, declino.
Qui è un mondo a parte. I bimbi, non proprio pulitissimi ma sicuramente felici, mi guardano come un alieno mentre come tutti i bambini del mondo giocano con la sabbia. Le donne mi ignorano cercando di coprirsi il volto e non farsi vedere. Io faccio un po' di foto ai paesaggi, sempre con discrezione che non voglio indispettire nessuno. Finalmente cala il sole, uno spettacolo a cui nessuna foto potrà mai rendere giustizia. Samil si presenta all'improvviso con un piattone enorme, del servizio buono, pieno di pasta. Due cucchiai, uno piccolo per lui, uno grande per me. La basta e' ottima! Pipe alla bolognese! Ma buona davvero! Se posso permettermi due appunti... Sarebbe un po' scotta e la sabbia nella ricetta originale non c'è. Poco importa, e' veramente tanta e non riesco a finirla. Ci penserà un adolescente locale che, come tutti gli adolescenti, ha una fame da lupo!
L'atmosfera qui è incredibile, sto scrivendo sotto la tenda dove è radunata la famiglia. Hanno preparato da mangiare tutti insieme e ora mangiano in compagnia. La tenda e' chiusa solo su tre lati, quindi da qui si vede il tramonto prima è le stelle ora. Sulla sinistra, subito fuori dalla tenda, va un piccolo fuoco su cui cuoce qualcosa. Stanno preparando il the.
Francamente ho la sensazione che in Europa abbiamo perso la testa. Ok, quest'esistenza e' veramente spartana, essenziale. Qualcuno la chiamerebbe anche miseria... Ma siamo proprio sicuri che saranno il BMW nuovo o il posto da dirigente a darci la felicità?
Meditate genti meditate. Intanto io dal mio sacco a pelo imperiale da treffen mi godo una stellata che in vita mia non avevo mai nemmeno immaginato!

Notte a tutti

Maurizio




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