martedì 7 gennaio 2014

06/01/2014 - Ouadane - Atar



Stamattina mi sveglio col sole, il che vuol dire che siccome e' nuvolo mi sveglio alle 8,30. Bene...
Faccio colazione al volo con Kevin che domani parte per un "run" nel deserto di tre mesi, oggi gli portano i suoi cammelli. Per uscire dal posteggio mi insabbio. Per la verità lo immaginavo, infatti non avevo nemmeno caricato tutto. Poco male, smonto le borse, turnico il GS a spinta con l'aiuto del nostro e lo porto fuori accompagnandolo a mano. Che toro che e' Kevin!! Ho il suo contatto facebook, appena riesco gli scrivo! Saluto anche Chez che si mette in posa davanti alla rose de sable per una foto ricordo. Se capitate da queste parti non potete mancare questo Auberge. Veramente caratteristico!
La pista fino al bivio per Ouadane e' un po' uno schifo, c'e un po' di sabbia e tole ondule. Dal bivio migliora. Sono 120 km da fare per arrivare a Ouadane. Ci metto circa un ora e mezza, ormai ci sto prendendo la mano. Ci sono un sacco di dromedari lungo la strada, mi attacco al clacson e si spostano. Ormai ne ho visti talmente tanti che non ci faccio più caso. 


Finalmente eccomi a Ouadane, sarà il punto più interno che toccherò in questo viaggio. Sono paesini dove c'e poco, ma proprio perché c'e poco la gente sembra avere più dignità. Li preferisco di gran lunga alle metropoli tipo Nouakchott oppure Dakar... Infatti la seconda l'ho saltata a pie pari.
Mangio in un altro piccolo Auberge consigliato da Kevin, due euro e mezzo per insalata e piattine di riso e carne.
Mi rimetto in strada, mi aspettano quasi 200km di pista. Vero che e' in ottime condizioni, pero' preferirei arrivare ad Atar ancora con un po' di luce.


Il GS vola agile a 90km/h sulla tole ondule' e io in piedi sulle pedane mi perdo nei miei pensieri ascoltando Unthought Known dei Perl Jam. Indubbiamente la canzone del viaggio. I cieli africani sono qualcosa di spettacolare, non li so descrivere... Sono enormi e bellissimi. Ti viene voglia di mandare tutto a quel paese, piantare la tenda e fermarti qui! In barba ai gantt di progetto, gli steering comittee e ai SAL in conference call!!!! Purtroppo di cieli africani e notti in tenda non si può campare, o quantomeno non ho ancora trovato il modo di farlo. Dopo un paio d'ore arrivo alla falesia prima di Atar, e' l'unico pezzo di asfalto di questo tratto di strada. E' abbastanza pendente ma dura poco.



La strada poi diventa un po' ghiaiosa, io inizio a essere un po' stanco, ho guidato per lo più in piedi e quindi chiudo un po' il gas.
Arrivo alla mitica rotonda di Atar (quella che si vede da google maps e che mi sono sognato per mesi) poco prima delle 17. In un attimo torno a Bab Sahara. Trovo il campeggio deserto e la connessione a internet non funzionante. Porco cane!!!!!!!! Pazienza, anche oggi si resta offline.
Il GS inizia a essere veramente sporco... Mi fa impazzire quando e' cosi vissuto! Purtroppo so che prenderò acqua in Europa, o forse prima, e che tutta questa meravigliosa sabbia verra' lavata via. Sabbia che peraltro e' ormai dappertutto...
Domani ancora Auberge Sahara, Nouakchott, e poi via definitivamente verso nord!

Maurizio




1 commento:

  1. Che esperienza .....d accordo la moto ma la randagiata nel deserto e gli incontri con svariati individui sono proprio tanta roba.... oggi e' il 7 gennaio e io ho ricominciato a lavorare in ufficio...... Non mi Interessa il BMW nuovo e il posto da dirigente ma sono al lavoro e non nel deserto......Buona continuazione

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